La panchina della Sampdoria ha fatto la differenza. La sta facendo in onor di capitano da quando Pirlo ha recuperato tutta la sua rosa…
Frequento lo stadio da talmente tanto tempo (purtroppo) che certe cose mi si impongono agli occhi da sole.
Lunedì sera, alla lettura della distinta fornita in tribuna stampa, ho guardato l’undici titolare. Ok. Ma poi ho immediatamente guardato la panchina della Sampdoria, e ho visto: Borini, Piccini, Stojanovic, Alvarez, Pedrola, Askildsen, Giordano… Almeno cinque “titolari aggiunti” rispetto alla formazione di partenza. E l’ho immediatamente fatto notare. “Ecco”, pensavo, “ne possiamo anche prendere tre, ma le soluzioni alternative stasera ci sono”.
Torno così ai miei precedenti editoriali, nei quali sognavo (ma tanti che hanno commentato, hanno commentato… il titolo) non già chissà quale piazzamento, ma che l’assenza di dieci titolari per molti mesi fosse capitata al Parma, o alla Cremonese, che mi sembrano onestamente le due squadre più attrezzate della categoria. Dove sarebbero costoro, gli amici biancoscudati e i mal frequentanti grigiorossi, se avessero dovuto sistematicamente ricorrere ai loro under 18 anche solo per riempire la panchina?
Ed è così che, nella sera delle prime volte (mai quattro gol all’attivo quest’anno, mai una tripletta di De Luca in carriera), eccone un’altra: mai un gol dalla panchina in questa stagione. Fino a ieri sera, quando un trattore sloveno di nome Petar Stojanovic si è preso il proscenio in quattordici minuti più recupero entrando in tutte e tre le mercature che ci hanno portato alla quarta vittoria di fila. Una direttamente, due come uomo assist. Frutto del cambio di passo arrivato con le sostituzioni (anche Borini, anche Alvarez, anche Piccini).
Sampdoria, quando la panchina fa la differenza
Sampdoria, panchina vecchia in onor di capitano…
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E ancora una volta mi domando: al netto della evidente crescita tattica della squadra (il modo di stare in campo, la gestione dei novanta minuti), lontana parente evolutiva di quella delle prime sette/otto partite, cosa sarebbe stato se avessimo potuto disporre con regolarità di tutti o quasi gli effettivi?
Domande leziose, che non hanno risposta che non sia ucronia allo stato puro. Però godiamocela, perché forse le paure sono alle spalle, e non vorrei essere la squadra che potrebbe trovarsi di fronte questa Sampdoria in una partita secca.
Intanto, e fino al prossimo scivolone (ma speriamo di no), goal fatti e goal subiti si pareggiano. Non succedeva… dalla Ternana, partita di andata. Intanto, e fino al prossimo scivolone, le vittorie – tredici – sono più delle sconfitte, e quattro consecutive non si vedevano esattamente dall’ultima serie B, al culmine della cavalcata guidata da Beppe Iachini.
Intanto la salvezza teorica – obiettivo minimale concreto di questa stagione – è a due punti. Tutto quello che verrà in più, dopo gli ultimi anni di narcolessia, sarà tanto di guadagnato.