Sampdoria-Parma è anche la sfida nella sfida tra Yepes e Bernabè, i due amici al centro del gioco delle due squadre, autori di due stagioni da urlo anche se in modi diversi
La partita del gemellaggio tra Sampdoria e Parma del Ferraris, anticipo della 21ma giornata di Serie B, parla anche un po’ catalano. Soprattutto a centrocampo. Per la verità soprattutto grazie a due giocatori umili fuori dal campo, ma determinanti in partita, che alle parole spesso sostituiscono il linguaggio dei passaggi, dei cambi gioco, delle verticalizzazioni, del recupero palla.
In mezzo ai due schieramenti di Andrea Pirlo e Fabio Pecchia ci saranno, come sempre in questo campionato, Gerard Yepes in blucerchiato e Adrian Bernabé in gialloblù. Due calciatori che si ritrovano a battagliare nella nostra Serie B, ma che sono partiti proprio dallo stesso punto. I due, 2001 quello del Parma, più giovane di un anno quello della Sampdoria, sono nati entrambi a Barcellona, terra calcistica che, in effetti, ha dato alla luce illustri predecessori in fatto di giocare a calcio e piedi educati.
Bernabé cresce nelle giovanili del Barça, Yepes in quelle del St. Andreu. I due si sono affrontati chissà quante volte nelle partite giovanili, fino a che il blucerchiato anticipa i tempi e, a poco più di 15 anni, si trasferisce a Genova, cambiando città e paese. E anche il suo futuro. Più tardiva, ma più illustre, la scelta del centrocampista dei ducali, che, prima di approdare a Parma, diventa un giocatore del Manchester City. Da Pep Guardiola, che ha insistito per volerlo, ha imparato. In Serie B, poi, ha messo in pratica, stupendo tutti anno dopo anno.
Sampdoria-Parma, dalla Catalogna al prato del Ferraris: il lungo viaggio (ancora all’inizio) di Yepes e Bernabé
Sampdoria-Parma, Gerard Yepes sfida l’amico Adrian Bernabé. I numeri
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Anche Yepes però ha avuto e ha ancora un maestro non da meno: Andrea Pirlo. Un’istituzione nel suo ruolo. Uno che, appena lo ha visto, pur non conoscendolo, ha deciso di affidargli piano piano, sempre di più, le chiavi del suo centrocampo. Un’investitura non da poco. E così Gerard, soprannominato “Gerry“, è diventato una pietra fondante della Sampdoria di questa stagione, nonostante una valida concorrenza. Grazie alla sua umiltà, spirito di sacrificio, alla sua passione per la maglia e alle sue qualità, ha totalizzato 18 presenze su 20 ed è tra i blucerchiati con più minuti in stagione.
La sfida con Bernabé, sul piano dei numeri, è impari. Lo spagnolo del Parma conta 20 presenze, 5 goal e 4 assist, tutti fuoriusciti da giocate di una classe a tratti disarmante. Complice anche una squadra, un gruppo, parecchio funambolico e in salute. Ma entrambi sono centrali e funzionali al gioco delle due squadre. Catalani, piccoletti (hanno la stessa altezza, 1,70), sono metronomi dei blucerchiati e dei ducali, capaci di impostare e creare gioco.
Bernabé ha qualità più da tuttocampista, rapido nel dribbling, ottimo cambio di passo, bravissimo nelle percussioni verticali palla al piede. La tecnica è ben sviluppata in entrambi, con Yepes che sfoggia meno numeri, ma rimane affidabilissimo nel passaggio, nel lancio e nel cambio di campo, nella lucidità delle giocate. Il vertice basso di Pirlo ha più qualità da regista puro, a cui abbina doti difensive che sono cresciute fortemente nell’ultimo periodo e che un po’ mancano all’amico avversario. A lui manca, forse, solo la gioia del goal.
Eccoli dunque i due amici rivali, dopo tanta strada. Al Ferraris i due si ritroveranno in campo insieme, di nuovo a comandare i rispettivi centrocampi. All’andata Bernabé aveva celebrato il loro incontro da avversari con un post e poi con una storia, in cui ha scritto “Da piccoli fino ad ora“. E dalle lotte nelle giovanili in Catalogna fino alla bolgia di un Marassi vestito a festa, Yepes e Bernabé riscriveranno un’altra pagina della loro bellissima rivalità sul campo.