Riccardo Pecini ha svelato a La Repubblica i motivi del suo addio alla Sampdoria e al presidente Massimo Ferrero. Ora vive per lo Spezia…
Massimo Ferrero e Riccardo Pecini si sono detti addio a fine campionato. A dire il vero un po’ più tardi. Tra tira e molla di un rinnovo che alla fine non è mai arrivato. Il presidente blucerchiato voleva Carlo Osti, non più Pecini. Voleva sostituirlo con Daniele Faggiano. E così è stato. Nessun problema.
Pecini va a Spezia, rimanda indietro Giovanni Invernizzi (i due non si trovano proprio bene insieme…) e ricomincia la sua sfida. Il modello da seguire è quello “come contesto ed idee il Red Bull Salisburgo”.
Tutto possibile con ls famiglia Platek. E qui c’è la prima frecciata alla Sampdoria targata Ferrero.
Qui si lavora come in un’azienda organizzata, dove tutto funziona. Ci sentiamo più volte al giorno, vogliono capire e conoscere tutto, stanno costruendo una realtà di stampo anglosassone con una radice familiare
L’obiettivo non cambia ancora: “La salvezza, coniuga aspetto finanziario e sportivo”. Solita storia insomma. Ma perché Riccardo Pecini ha lasciato la Sampdoria di Ferrero?
Pecini e Ferrero non si sono più sentiti…
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Inevitabile che a La Repubblica non si parlasse anche del suo passato a Genova, con il presidente Massimo Ferrero. E finalmente svela le ragioni del suo addio al mondo Samp:
Ho ritenuto che fosse finito un ciclo. Umanamente non sarei mai andato via, dal punto di vista professionale si devono fare scelte diverse, considerando prospettive personali e societarie…
Insomma Pecini in modo educato ha fatto capire che il problema se c’era era solo con il numero uno blucerchiato. Ha ancora contatti? Ferrero chiama per consigli? Risposta secca: “Dopo il mercato non è più successo”.
E proprio con la Samp poteva esserci una operazione di mercato: Vladimir Falcone:
Ci sono stati degli intoppi per il primo non di tipo sportivo, che hanno fatto saltare un passaggio ormai definito…