Contro il Milan la gestione discutibile dei cartellini di Piccinini ha penalizzato la Sampdoria: come all’andata decisioni discutibili ai danni dei blucerchiati
Il sabato di Pasqua ha prodotto in quel di San Siro un arbitraggio su cui la Sampdoria può recriminare. Non ci sono stati episodi dubbi in area del Milan o che azioni che hanno fatto gridare allo scandalo, ma la gestione dei cartellini di Piccinini ha indirizzato la gara a favore dei rossoneri. Nel mirino c’è l’assenza di un metro di giudizio uniforme.
Al 23′ l’episodio da cui inizia una mal gestione delle ammonizioni. Theo Hernandez atterra Bereszynski dopo un triangolo con Candreva, ma l’arbitro, in modo inspiegabile, non sanziona il rossonero. Sanzione che invece c’è per Colley, che prende prima la palla poi Calhanoglu, e per Thorsby, con Krunic a rendere molto scenografico un fallo normale.
Anche in Sampdoria-Milan fortemente penalizzata
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A far ulteriormente storcere il naso ai tifosi blucerchiati ci hanno pensato i commenti dei telecronisti e degli opinionisti di Sky sul presunto fallo da rigore di Augello su Ibrahimovic. In presa diretta i cronisti hanno addirittura invocato l’intervento del Var, mentre negli studi Ambrosini non ha esitato ad affermare che fosse un calcio di rigore netto:
L’errore di Augello è tentare di intervenire sul pallone che non avrebbe mai potuto raggiungere.
La gestione dei cartellini di Piccinini fa il paio con le scellerate decisioni della gara d’andata. Quando Calvarese negò due rigori alla Sampdoria, uno per fallo di mano di Gabbia, uno per affossamento di Romagnoli ai danni di Mikkel Damsgaard.