Il mercato della Sampdoria lo sta facendo Pietro Accardi con l’aiuto di Colucci. E Andrea Mancini? La risposta che non arriva, arriverà…
Le ultime parole ufficiali su Andrea Mancini risalgono al 10 luglio. Giorno della presentazione al Palazzo della Meridiana di Pietro Accardi. Una giornata che ci ha cambiato la vita in meglio. Non ho niente nei confronti di Andrea, sia chiaro, ci mancherebbe. Da un manciniamo come me poi…
Ma le operazioni in entrata ma soprattutto in uscita ci hanno ridato il sorriso, la fiducia, la speranza. Qualsiasi essa sia.
Pietro ha fatto già tanto in questi primi giorni di suo mercato. Tantissimo. Più di altri. Davvero. L’ha fatto lui da solo, senza l’aiuto di nessuno. Perché in prima linea ci va lui, di persona. Poi c’è Giuseppe Colucci. Un braccio destro elegante. E chissà magari tra qualche settimana, forse mese, nuovamente Andrea Gasbarroni, più di un amico. Un collaboratore che a Pietro piace. Il suo arrivo è condizionato dalla risposta di Mancini junior.
Una risposta attesa quasi ormai da due settimane ma che non arriva mai. Un’attesa che nasconde qualcosa. C’è chi mi dice che Andrea non accetterà la proposta di Matteo Manfredi. Ci ha pensato, ripensato ma andare a fare l’osservatore, lo scouting in Serie C dopo aver portato Pedrola e Leoni non ci sta. Non gli va proprio giù. E non sarebbe servito nemmeno il pressing di papà Roberto a fagli cambiare idea.
C’è chi suppone che Mancini stia aspettando la risposta di un altro club. C’è chi mi dice che sbaglio a pensare (sempre) male. Dovrei essere invece ottimista. C’è la sensazione che alla fine Andrea non lascerà mai la sua squadra. La squadra di cui lui è tifoso. Ma basterà l’amore per la maglia per superare quello che lui ritiene una retrocessione?
Nemmeno l’amicizia, la stima e il rapporto che si è creato con Andrea Pirlo ha cambiato la decisione presidenziale, quella di affidare tutto in mano a un uomo solo, a Pietro Accardi. Ed è lui che decide chi sta o no a Bogliasco, vicino all’allenatore in settimana quando lui non c’è. E tante altre cose, sia chiaro. Pietro ha pieni poteri, ha piena fiducia da parte di Matteo Manfredi. Ora c’è più ordine, fino all’anno scorso meno. Decisamente.
Sampdoria, con Andrea Mancini è un addio senza rimpianti?
Sampdoria, Pietro Accardi ha bisogno di Andrea Mancini? La risposta che non arriva, arriverà…
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Tra la Sampdoria e Andrea Mancini è un addio? Lo sarà? Una separazione dopo un solo anno di convivenza? Con o senza rimpianti? L’anno scorso tra tanti errori lui forse ne ha fatti meno di altri sul mercato. Lo dicono le operazioni concluse soprattutto a gennaio. Certo dicono che ha tentato di allargarsi, fare altro, farlo sempre vicino alla squadra, per il bene della sua squadra. Ma a qualcuno non è piaciuto questo sconfinamento in altre aree di competenza.
Matteo Manfredi a fine stagione ha ascoltato tutti, poi ha preso le sue decisioni. Per lui Andrea Mancini poteva restare. Può ancora restare. Ma alle sue condizioni. E questo silenzio prolungato fa però pensare. Pensare che restare non sia più un piacere. E non aiuta nemmeno Andrea se fosse ancora davvero indeciso. Le parole di Accardi sono state importanti, di apertura e collaborazione. Ma non sono bastate ad avere una sua risposta. Una risposta che continua essere rinviata a data da destinarsi.
Pietro Accardi è un carro armato. E sta dimostrando di essere l’uomo giusto. Giustissimo per la Sampdoria di oggi. Ma per rispetto di Andrea, del cognome che porta e di quello che rappresenta ancora oggi mi aspetto che qualcuno della società dica qualcosa, chiuda, se bisogna chiudere, questo rapporto da persone adulte. E non rimanga il silenzio, la scusa di un contratto che è scaduto ormai il 30 giugno scorso…