David Platt ha rivelato, in un’intervista ai canali ufficiali della Sampdoria, di essere approdato a Genova grazie a Roberto Mancini…
Un ritorno al Luigi Ferraris che lo ha segnato, emozionato e profondamente colpito. David Platt, ex centrocampista offensivo della Sampdoria, è tornato a Marassi in occasione del match tra i blucerchiati e l’Inter. Invitato dal club stesso, l’inglese ha ricevuto l’omaggio e l’enorme affetto di tutta La Sud. Ricordandosi in un istante quanta passione e quanto amore è capace di provare il popolo della Samp.
A pochi giorni dal suo ritorno allo stadio, David Platt ha concesso un’intervista al canale ufficiale blucerchiato. Rivelando qualche particolare circa la sua avventura con i colori più belli del mondo…
David Platt innamorato della Sampdoria…e a Genova grazie a Bobby Gol
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David Platt, classe 1966, ha giocato con i colori più belli del mondo in due stagioni, la 1993/94 e la 1994/95, con 72 presenze, 21 reti ed un assist.
Nel corso dell’intervista ai canali ufficiali della Sampdoria, l’inglese ha rivelato anche quanto Roberto Mancini sia stato decisivo nel suo arrivo a Genova…
Ho giocato per tante squadre nella mia carriera, buone squadre e ambienti buoni. Ho bei ricordi di tutte, ma qui in blucerchiato è stato qualcosa in più. Ho fatto i migliori anni non della mia carriera qui, ma proprio della mia vita. Quando sono andato via non volevo, ma la Sampdoria ha ricevuto un’offerta molto buona. A 29 anni avevo pensato che avrei voluto ritornare a giocare in Inghilterra e vincere quanto più possibile, ho parlato con il presidente e per la Sampdoria è stata una cosa giusta, guadagnare i soldi della mia cessione e iniziare un altro ciclo.
Già dall’Aston Villa la Sampdoria mi aveva cercato. Dopo i mondiali del ’90 in realtà anche il Genoa mi aveva cercato, ma non sono andato. Sono poi andato al Bari, e poi ho ricevuto la chiamata di Roberto Mancini, mi ha detto: “Quattro squadre ti vogliono, ma devi venire qui”. C’era anche la Juventus, e per un inglese il top in Italia era giocare nella Juventus, ma non è andata bene. Avevo un infortunio al ginocchio, e giocai soprattutto da regista. Ho lasciato i bianconeri, e lì Mancini è tornato, ha rotto le scatole a Mantovani per farmi arrivare qui. Fin dal primo giorno ho capito che alla Sampdoria era un’altra cosa: tifosi, squadra, ambiente. Era una cosa incredibile.