Adolfo Praga ha commentato i rapporti tra Ferrero e il Cda della Sampdoria: secondo l’ex consigliere, la proprietà sta osteggiando il boarding blucerchiato
I rapporti tra Massimo Ferrero e il Cda si sono deteriorati nell’ultimo anno. L’ex presidente non si nasconde dall’accusare i consiglieri di aver portato la Sampdoria in questa situazione di crisi e i momenti di tensione non sono mancati, aiutati anche dalle presenze dl viperetta all’Olimpico di Roma (contro Lazio e Roma) e non solo.
Poi la mossa di rilevare il 55% di Holding Max dalla figlia Vanessa. Un gesto che ha spiazzato l’intero Consiglio. Ferrero vuole gestire la crisi e, secondo Adolfo Praga, membro del Cda fino al 2020, sta osteggiando l’operato dei quattro consiglieri:
Questa differenza di vedute tra il consiglio di amministrazione e il proprietario può anche esporre il Cda a delle ripercussioni. La proprietà dovrebbe rendersi conto che bisogna salvare il salvabile. Si parte parlando del titolo sportivo che interessa ai tifosi, ma non si può dimenticare che ci sono in ballo gli interessi dei lavori che non guadagnano milioni all’anno come i calciatori, che ci sono gli interessi dei creditori che magari sono piccole aziende e fornitori, si mette in crisi anche il Comune di Genova.
Ci vorrebbe, secondo Praga, un atto di responsabilità:
Ci vorrebbe un atto di responsabilità che non colgo da parte di Ferrero. Vedo una ostilità quasi ricattatoria da parte della proprietà nei confronti del Cda.
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Praga è molto duro nei confronti della situazione tra Ferrero e Cda. Per l’ex consigliere la proprietà sta cercando di tenere “in scacco” l’attuale boarding. E c’è un solo motivo per cui non è stato ancora sostituito:
Si cerca di tenere in scacco un CdA che si è preso sulle spalle una responsabilità importante. Credo che sia veramente stressante per tutti loro questo periodo di tempo, è una situazione complessa, complicata, nella quale la proprietà sembra sia una antagonista. La proprietà dovrebbe sostituire il CdA se non fosse d’accordo, non lo fa perché è consapevole che il tavolo salterebbe immediatamente.
La reputazione e la credibilità del Cda sono fondamentali. I consiglieri, però, devono confrontarsi anche con la guerra dell’attuale proprietà. Alle prese anche con la questione inerente alla cessione, ulteriormente complicata dall’esistenza del trust:
Questo CdA ha una reputazione e una credibilità con professionalità rilevanti. Si utilizza un CdA per mantenere la situazione, ma gli si fa la guerra contro. Sfilare la Sampdoria a Ferrero? Il tema poi si complica con la questione Trust di cui non conosciamo il regolamento di funzione. Francamente la proprietà non si può trasferire perché è imbozzolata nel trust e non se ne esce. Sostanzialmente per i creditori dei concordati Ferrero quanto valgono le azioni della Sampdoria oggi? Zero.