Sampdoria Primavera, Davide Canovi sogna di restare, di poter restare ancora un giocatore blucerchiato e diventare Deniis Praet, il suo idolo da sempre
La Sampdoria Primavera vola verso lo scudetto. Più che un sogno. Quasi una realtà. Merito di Felice Tufano, dei suoi ragazzacci cresciuti con lui, presi per mano e accompagnati a giocarsi un campionato. Tra questi c’è anche Davide Canovi.
Genovese ma soprattutto sampdoriano. Uno dei pochi in squadra, uno di quelli che farebbe di tutto per arrivare tra i grandi con la maglia blucerchiata indosso.
Davide nasce mezzala sinistra, centrocampista capace di giocare davanti alla difesa. Un ruolo che nell’ultimo anno e mezzo ha cambiato. Infortuni, squalifiche e scelta del suo allenatore che ha deciso di spostarlo a sinistra, trasformarlo in un esterno d’attacco moderno. Il ruolo che preferisce resta il centrocampista anche se col passare del tempo, allenamenti e partite, ha cominciato a trovarsi bene anche lì.
E laggiù ha imparato a correre più veloce di tutti e anche a smarcarsi.
Ma non basta ancora. Davide crescere fisicamente, deve migliorare nel recupero palla. La qualità principale è la tecnica, è avere il pallone tra i piedi e riuscire a vedere le giocate in anticipo. C’è nato con quella qualità.
Non a caso il suo idolo blucerchiato è sempre stato Dennis Praet. Da piccolo invece era Angelo Palombo e poi Antonio Cassano per le sue qualità e le giocate. Oggi da esterno sinistro si ispira a Mikkel Damsgaard anche se sono diversi…
Il contratto di Davide Canovi scade a fine stagione. Cosa farà la Sampdoria?
Sampdoria Primavera, Davide Canovi sogna di restare e diventare Praet
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Sta giocando un po’ meno, per colpa dei regolamenti (gli stessi che impediscono a suo fratello Cristian rientrato dal prestito con il Sestri Levante di non poter più giocare), si è alzato il livello della squadra, maggior competizione. Si aspettava di giocare un po’ di più Davide. Inutile nasconderlo.
Prima dell’arrivo di Tufano, nei due anni precedenti era titolare, uno di quelli quasi inamovibili. Oggi è diverso. Ma lui non molla, corre ancora di più, si allena con maggior forza e intensità. La testa è quella giusta. Quella di chi sa di aver realizzato un sogno e di non volerlo buttare via.
Arrivare in prima squadra? Il sogno è quello, lo è fin da bambino. Ma Davide non ci ha mai messo il cuore, anzi è pronto a fare la valigia, ad andare a vivere da solo, fare un passo verso il calcio che conta.
Rimanere? Gli piacerebbe. Perché sa che è difficile. Lo è anche per una politica di società. Nessun giovane nell’era Ferrero è salito in prima squadra, ha giocato. Avogadri e Rocha gli ultimi due esempi.
Eppure Davide si era avvicinato alla prima squadra. Con Marco Giampaolo, nella seconda stagione come nella sua ultima a Genova, si allenava due-tre volte alla settimana insieme alla Prima squadra. Una volta, per un’amichevole, è stato pure convocato.
Con Claudio Ranieri questo non è mai successo. Il Covid è una motivazione, il resto sono scelte di un tecnico che non ha mai guardato alla Primavera come una possibilità.
Davide Canovi ha il contratto in scadenza. C’è solo una possibilità per restare nel mondo Sampdoria. C’è bisogno di un rinnovo, poi di andare in giro per l’Italia a farsi le ossa. Lui è pronto. E la Sampdoria? Di sicuro dopo 12 anni di maglia blucerchiata andarsene non sarà semplice. Ma se anche succedesse non sarebbe un fallimento. Quello proprio no.
Alla Sampdoria c’ha messo passione e tanto amore. Sarebbe però un grande dispiacere. Ma a fargli tornare il sorriso saranno i due suoi agenti. Chi sono? Gianluigi Marraffa e Davide Stuto.
Sampdoria Primavera, Davide Canovi sogna di restare e diventare Praet