Con lo Spezia prima panchina dopo mesi per Quagliarella, che però ha aiutato la Sampdoria da allenatore aggiunto a bordocampo. Futuro già scritto per il capitano?
Nell’importantissima vittoria contro lo Spezia il grande assente della Sampdoria era lui, capitan Fabio Quagliarella. Entrato a pochi minuti dalla fine, l’attaccante non ha potuto incidere per nulla sul risultato finale, già indirizzato dall’autorete di Emmanuel Gyasi e dal goal del ringiovanito Antonio Candreva.
Si è trattata della prima volta dopo cinque mesi che Quagliarella non è partito titolare con la Sampdoria. Bisogna tornare al 16 maggio scorso per rivedere la lista degli undici titolari di Claudio Ranieri contro l’Udinese e non leggere il nome del bomber blucerchiato. Anche allora fu una vittoria, ma decisa proprio da Quagliarella con un penalty nei minuti finali.
A dimostrazione quindi che la punta classe 1983 non è uno facile da relegare in panchina, perché la sua importanza per la Sampdoria è enorme. Solo che, con il rientro di Manolo Gabbiadini e la disponibilità di un’attaccante come Francesco Caputo, è comprensibile che qualche volta mister Roberto D’Aversa decida di far rifiatare Quagliarella. Ma, data la sua immensa esperienza e conoscenza del calcio, il capitano blucerchiato sa essere utile persino con la pettorina addosso.
Sampdoria, Quagliarella allenatore aggiunto. Futuro in panchina?
Sampdoria, Quagliarella in panchina. Con D’Aversa può succedere ancora
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Sì perché durante Sampdoria-Spezia, complice anche l’assenza dell’autorità di D’Aversa a bordocampo per squalifica, Quagliarella si è reinventato aiuto-allenatore dalla panchina. Mentre si stava riscaldando, mentre era seduto e anche poco prima di entrare il numero 27 si sgolava e urlava consigli a tutti, motivava i compagni in compagnia del vice di D’Aversa, Andrea Tarozzi.
Tarozzi che, per l’appunto, nel post partita della gara contro gli Aquilotti non ha potuto risparmiare qualche ringraziamento a Quagliarella, come riporta il Secolo XIX; “Voglio ringraziare Quagliarella per l’aiuto importante in panchina”.
Sembra dunque che Quagliarella il talento sappia esprimerlo anche in panchina, non con i piedi ma con la voce e i gesti ampi a mimare indicazioni tecniche e tattiche. E l’impressione è che il capitano della Sampdoria già stia studiando da allenatore. Ruolo per cui, con la sua esperienza, ha dimostrato venerdì scorso di essere portato.
Augurandoci di vederlo ancora incantare coi suoi goal in campo, l’età anagrafica di Quagliarella recita trentotto candeline, ovvero il periodo in cui un calciatore comincia bene o male a porsi quesiti sul dopo, sul poi. Ma sembra che il bomber blucerchiato di questo non abbia bisogno. La sua strada pare già ben avviata.