Due giocatori della Sampdoria festeggiano l’inizio del Ramadan, una situazione con cui Giampaolo dovrà fare i conti per la corsa salvezza
C’è anche il Ramadan nella corsa salvezza della Sampdoria. Lo ha celebrato Abdelhamid Sabiri sui suoi profili social, ma oltre al trequartista blucerchiato c’è anche Omar Colley, che secondo la la pratica islamica, pratica il digiuno, in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto.
Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei Cinque Pilastri dell’Islam e il digiuno è un precetto religioso per i musulmani adulti, ma con qualche eccezione per motivi di salute o di età avanzata.
Sampdoria, il Ramadan e una scelta personale
C’è anche il Ramadan nella corsa salvezza della Sampdoria. I dettagli
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Non una situazione nuova per la Sampdoria, o per il mondo del calcio. Sono tantissimi i calciatori di fede islamica, infatti, a celebrare la ricorrenza. La particolarità è che il Ramadan ogni anno cade in un momento differente dell’anno solare e quindi man mano retrocede, fino a cadere in una stagione diversa. Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell’anno solare).
E quest’anno coincide con le ultime gare della stagione del campionato e come detto per la Sampdoria vedrà protagonisti sia Sabiri, che Colley. Una possibile preoccupazione in più, perché il centrale è uno dei pilastri di Marco Giampaolo, che difficilmente rinuncia al gambiano. Mentre il marocchino, naturalizzato tedesco, si sta guadagnando il suo spazio a suo di buone prestazioni.
Le regole però sono chiare: dal punto di vista della legge islamica, gli atleti non sarebbero esentati dal digiuno. Una scelta quindi personale, nonostante l’elevato sforzo fisico. I due blucerchiati in ogni caso si atterrano alla pratica, come testimonia il post social di Sabiri.
Qualcosa con cui comunque Giampaolo dovrà fare i conti, ma sicuramente né il centrale né il numero 11 si tireranno indietro.