Crotone e Sassuolo due partite diverse per Claudio Ranieri, due gare che hanno mostrato le due facce della Sampdoria di oggi
La scena iniziale è drammaticamente troppo simile a quella vista tante altre volte al Ferraris e con questa Sampdoria.
Dopo due minuti, Traorè va subito via sulla fascia e ne esce un goal fotocopia di tanti già presi dalla Sampdoria, colpa di Tonelli, che pure più tardi si riscatta.
Poi parte una partita dai continui cambiamenti di fronte, con un goal giustamente annullato a Caputo che la mette dentro con le mani e si arrabbia pure perchè l’arbitro lo ammonisce.
La squadra di De Zerbi, che ha un palleggio, un tocco di palla e un possesso (54-46 il primo tempo) davvero notevoli, costruisce moltissimo.
Vedere il Sassuolo è un piacere per gli occhi e per il cuore.
E, insieme a quella di Stroppa, è in assoluto la squadra che mi è pìaciuta di più quest’anno, ovviamente con molta più qualità rispetto al Crotone.
Ma, come sempre accade quando l’avversario gioca così, ne esce la Sampdoria migliore, con continui ribaltamenti di fronte e anche una bellissima Samp, molta più bella di quella vista sabato pomeriggio con il Crotone, che ha sì vinto, ma aveva giocato decisamente peggio della squadra di Stroppa, soprattutto nel primo tempo.
A un certo punto diluvia sul Ferraris, quasi una doccia monsonica, fittissima e calda, compatibilmente col fatto che siamo a Natale.
E questo, se possibile, rende ancora più bella la partita. Che diventa una specie di partita a flipper, con la palla impazzita da una porta all’altra.
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Le due facce diverse della Sampdoria di Ranieri
Il pareggio di Quagliarella è un lampo che riaccende la gara
Poi, subito dopo il pari, arriva l’1-2 degli emiliani, confezionato dalla premiata ditta Berardi-Caputo. Il goal del secondo è confezionato da un’azione del primo, poi dopo un minuto il favore viene reso.
Di fronte a un Boga divino, una forza della natura, a un geometrico Locatelli, ai due davanti, al fatto che non buttano via una palla nemmeno ad ammazzarli.
Tanto di cappello a questa squadra e soprattutto al suo allenatore.
Il Sassuolo sfiora anche il terzo goal, poi parte l’assedio blucerchiato, Ranieri azzecca i cambi, addirittura la statistica finale del possesso palla è 51 a 49 per il Doria.
Credo non sia mai successo nella vita del Sassuolo.
E, dopo il 2-3 di Keita, con Consigli stratosferico a parare di tutto e di più, il pareggio avrebbe potuto anche starci.
Ma Keita, che è bravissimo, poi rovina tutto con la sciagurata espulsione che lo porterà anche all’automatica squalifica.
E quindi siamo qui a raccontare la Sampdoria più bella sconfitta dalla squadra più bella.