Oggi ci vorrebbero due Puntine.
Una sul campo e una sulla società.
E visto che le buone notizie arrivano solo dal secondo fronte, ce le giochiamo subito.
Ecco, finalmente siamo contenti.
Nel senso che, stavolta, la vendita è vera.
E viene persino prima dell’inguardabile squadra di Sampdoria-Sassuolo.
Stavolta, non ci sono o non dovrebbero esserci americani che abbassano il prezzo ogni settimana pensando ci comprare la Samp per un tozzo di pane o una ciotola di riso fra gli applausi del coro e soprattutto ci sono cose scritte, offerte vincolanti rispetto alle quali non si può più tornare indietro.
Nessuno sano di mente vorrebbe Ferrero presidente a vita, ma continuo a ribadire che occorre qualcuno meglio di Ferrero, non qualcuno per cui la Sampdoria sia un gioco contabile. E questa volta potremmo e dovremmo esserci.
Veniamo alla parte triste, che è la partita di domenica.
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La Sampdoria ha giocato settanta minuti con un uomo in più, ma se non avessimo visto con i nostri occhi il rosso sventolato a Peluso (assolutamente esagerato e sbagliato a mio parere) e se non avessimo letto il tabellino non ce ne saremmo mai accorti.
Il Sassuolo ha giocato meglio e persino il pareggio è stretto per gli uomini di De Zerbi, esattamente come sarebbe stato stretto contro il Genoa, con cui pure hanno perso al Ferraris poche settimane fa.
E invece abbiamo visto la peggiore Sampdoria di tutte le Sampdorie di Ranieri, molle e molla, con moltissimi giocatori fuori forma e fuori posto, con Augello titolare che avremmo preferito risparmiarci, con Gabbiadini di nuovo abulico, con Ramirez che è l’ombra di quello di prima dell’infortunio, con Ekdal che gioca da fermo, nemmeno lontano parente del geometra e capomastro del centrocampo che avevamo imparato ad amare, con una formazione sbagliata e un approccio pure.
E anche trovare quelli che si sono salvati è durissima: vado controcorrente dicendo che a me il Quagliarella del primo tempo soprattutto è parso finalmente vivo e vitale, il migliore dopo tanto tempo, insieme a quello visto a Cagliari e con il Brescia; che Thorsby è ogni settimana più indispensabile e, soprattutto, che penso che Colley sia uno dei migliori centrali del campionato e oggi l’ha dimostrato per l’ennesima volta.
Ma il problema qui non sono nemmeno i singoli.
Il problema è che, per la prima volta dopo tanto tempo, ho avuto l’impressione che la pratica salvezza per la Sampdoria non sia chiusa.
E non è una bella impressione, credetemi.