Torna l’appuntamento con La Puntina di Massimiliano Lussana. La sconfitta a San Siro della Sampdoria di Ranieri è già alle spalle, ora c’è la Roma. La lotta salvezza è dura e apertissima…
A un certo punto del primo tempo, verso la mezz’ora, i dati sul possesso palla danno 81 per cento per l’Inter e 19 per la Sampdoria e c’è davvero poco da aggiungere su questi numeri.
Perchè non è un possesso palla sterile, ma al di là dei due gol nella prima mezz’ora, sono dati che parlano di una Sampdoria inesistente, di una superiorità totale e assoluta dell’Inter, senza nemmeno l’accenno di reazione blucerchiata.
Poi, nella ripresa un po’ meglio, anzi a tratti decisamente meglio, con il sogno del pareggio sempre vivo, ma il concetto è quello.
Oddio, non era certo questa di Milano la partita da vincere.
E, anzi il goal di Thorsby, sia pure un po’ casuale, sembrava quasi largo per ciò che i blucerchiati hanno fatto vedere in campo, prima di un finale effettivamente buono.
Ma, posso dirlo?, se la Sampdoria è quella di San Siro, sono sinceramente preoccupato.
Perchè è vero che Lecce e Genoa sono ancora una posizione e un punto indietro e Torino e Udinese solo due punti avanti e secondo me fino ai 32 di Sassuolo e Cagliari di Zenga, precisazione decisiva per capire, sei in più dei doriani (sono due partite). Ma è anche vero che una prestazione come quella di questa sera è imbarazzante e soprattutto che salentini e rossoblù negli ultimi tempi avevano mostrato maggiore reattività.
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La salvezza non è persa. La Sampdoria di Ranieri può farcela…
Ho paura perchè Claudio Ranieri, come sempre bravissimo nel comprendere le cose molto prima che accadano – come un Rainer Maria Rilke della panchina, citazione dedicata a Stefano Ratto, che è il mio filosofo blucerchiato di riferimento, nonchè autore di “Le parole di quattro estati”, libro di culto della Puntina di questa estate, compratelo perchè è un dovere civile e un imperativo categorico – aveva detto che, dopo il numero di giocatori blucerchiati positivi al Covid, temeva moltissimo un campionato falsato.
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E’ esattamente così e io inizio ad avere paura.
Non da blucerchiato, ma da genovese d’adozione innamorato del derby, che pensa che sia un valore da preservare assolutamente.
Certo, è vero che non era certo la partita di San Siro quella da vincere e probabilmente nemmeno quella da giocare.
Ma è chiaro che senza Quagliarella e con la stragrande maggioranza degli altri marcatori della stagione in panchina, con La Gumina titolare con alle spalle solo venti minuti di campo in tutto il 2020, è tutto maledettamente più difficile.
Ranieri, probabilmente, ha ragionato su tutto questo e ha fatto la scelta di mollarla, di risparmiare i suoi uomini per il turno infrasettimanale, peraltro a Roma, e soprattutto per la partita di domenica sera del ritorno al Ferraris contro il Bologna, primo incontro casalingo a porte chiuse dopo quella dell’8 marzo contro il Verona con cui ci eravamo lasciati.
Ricordo tutto questo perchè, certamente, la mancanza del fattore campo e della Sud sarà un’ulteriore difficoltà per la Sampdoria.
E, sinceramente, l’unica buona notizia di questa sera mi sembra il nuovo sponsor San Bernardo, un’acqua molto stilosa, con le bottiglie di vetro disegnate da Giugiaro, un grande tocco di eleganza ritrovato in quella che è la squadra più elegante da sempre (absit iniuria verbis per Massimo Ferrero).
Domani si torna in campo, sempre a porte chiuse. Attenti solo a non fare scappare i buoi.