Vasco Regini ha concluso la sua avventura alla Sampdoria: tra alti e basi, come l’autogoal al Bologna, non sono mai mancate le critiche dei tifosi
Vasco Regini ha terminato la sua avventura alla Sampdoria dopo dodici anni. In queste stagioni, che comprendono anche quelle giocate in prestito con altre maglie, il rapporto con la tifoseria non è sempre stato idilliaco. Anzi. L’ex capitano è spesso stato al centro delle critiche per le sue prestazioni che, soprattutto nelle ultime stagioni, non sono state all’altezza.
Anche di questo ha parlato Vasco nella sua intervista al Secolo. Regini rimarrà blucerchiato a vita, anche ora che, probabilmente, andrà alla Reggina, ma non ha mai capito certe critiche:
Mi è dispiaciuto che qualcuno mi prendesse po’ di mira, si sono create delle situazione a livello di immagine che non rispecchiavano la realtà. A un certo punto per esempio sembrava che volessi più soldi che non era vero e da qui è nato un certo tipo di atteggiamento. Poi i mugugni per le prestazioni sul campo ci stanno. Comunque io dico grazie a tutto il mondo Samp. Rimarrò sempre legato e tifoso.
Sampdoria, il momento più brutto e l’unico rammarico di Regini
Sampdoria, Regini: certe critiche non le ho mai capite
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Ripercorrendo la sua avventura Regini fa un bilancio degli ultimi dodici anni. Tra alti e bassi e momenti belli, come l’esordio, e brutti, come l’autogoal contro il Bologna nella stagione appena trascorsa:
Ho avuto alti e bassi, ma tornassi indietro comunque rifarei tutto, ho sempre dato il 100%. Il momento più bello? L’esordio in Serie A, 19 anni, Sampdoria-Reggina 5-0, sono entrato al posto di Raggi. Che brividi Marassi. Il più brutto? Forse l’anno scorso contro il Bologna, mio unico autogol di carriera, è stato pesante. Brutta anche l’eliminazione dai preliminari di Europa League.
A Regini, però, è rimasto un rammarico. In 140 presenze con la maglia della Sampdoria non si è mai tolto la gioia del goal:
Quello è un mio cruccio, ci sono andato vicino diverse volte, un paio di pali, ma mai segnato. Peccato.