Un suo goal allo scadere evitò alla Sampdoria una sconfitta in casa dell’Inter: ora Renan si è ritirato ma si guarda intorno. E ha un rimpianto
Era l’1 dicembre del 2013. San Siro apparecchiato per la prima da presidente di Erick Thohir e l’Inter che stava conducendo sulla Sampdoria per 1-0 grazie al goal di Guarin. Poi, a un minuto dalla fine, un lampo, un sinistro scoccato nonostante le urla di Gianluca Sansone: “Voleva avventarsi sul mio pallone e mi ha detto di lasciarglielo, invece io ho provato e segnato”. Fu il primo goal con la Sampdoria per Garcia Renan, che rovinò la festa ai tifosi dell’Inter.
“Mister Mihajlovic mi aveva mandato a scaldarmi e pensavo: “Sarebbe bello mi capitasse un buon pallone sul sinistro”. Detto, fatto. Dopo pochi minuti è capitata quella palla che Sansone voleva rubarmi. Ho sparato e ho segnato. Ho ancora i brividi: il ricordo più bello insieme alla promozione”.
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La carriera di Renan, oggi quasi 34enne, si è interrotta presto. Dopo la Sampdoria, ci furono gli Emirati Arabi e il ritiro a Batanais, in Brasile, casa sua: “Mi alleno ancora tutti i giorni, chissà che Eder non mi trovi un posto in Cina. Dopo gli Emirati Arabi ho scelto di tornare in Brasile perché ritenevo che il calcio mi avesse dato tanto. Però mi alleno ancora e mi guardo intorno”.
Un rammarico per Renan c’è: “Forse sono venuto via troppo presto dalla Serie A ma i soldi che mi davano negli Emirati facevano gola. Alla Samp ero in scadenza e per prolungare mi proposero una riduzione dello stipendio che forse avrei accettato senza gli Emirati. Di Genova conservo ricordi speciali, per esempio il calore dei tifosi”.