Sampdoria, telenovela ricorsi in Serie B senza fine: l’avvocato Patera, che assiste la Reggina, minaccia di arrivare pure alla Corte Europea
Con la sentenza del TAR del Lazio di giovedì 3 agosto, sembrava che la situazione si stesse un pochino delineando per la prossima Serie B, con Lecco più vicino all’ammissione e Reggina all’esclusione. Ma c’è ancora l’udienza presso il Consiglio di Stato che può cambiare le carte in tavola, e una società che non ha voglia di arrendersi.
Gli amaranto, infatti, vogliono provare tutte le strade possibili per rimanere in Serie B. E in proposito Il Corriere di Calabria ha interpellato uno degli avvocati che seguono il caso Reggina, Donato Patera, che ha spiegato che il presidente Saladini e il club calabrese intendono andare fino in fondo. Se necessario anche alla Corte Europea:
In passato mi è capitato di capovolgere al Consiglio di Stato sentenze negative del Tar. Così come tante volte ho vinto in Cassazione dopo aver perso in primo e secondo grado. Di certo, la sentenza del Consiglio di Stato non arriverà prima del 29 agosto perché non ci sono i tempi tecnici per anticiparla. Saladini non mollerà di un millimetro. So che porterà la questione in tutti i gradi di giudizio che l’ordinamento gli consente, arriverà anche alla Corte Europea se sarà il caso. Come noi, è convinto di essere nel giusto
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Per la Sampdoria sembra ancora lontana la scoperta di quelle che saranno, definitivamente, le sue avversarie per la prossima Serie B. La Reggina non ha intenzione di mollare e i tempi potrebbero allungarsi. Nonostante i calabresi si siano visti rigettati tutti e 3 i ricorsi presentati finora (Corte Federale, Collegio di Garanzia CONI, TAR del Lazio), vogliono comunque provare ad andare fino in fondo. Anche perché, prosegue il legale Patera, non è insolito che il Consiglio di Stato ribalti la decisione del Tribunale amministrativo laziale:
Già nei prossimi giorni presenteremo domanda al Consiglio di Stato con riserva, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza del Tar e integrare l’eventuale nostra difesa. Continuiamo ad essere fiduciosi e non è assolutamente vero che il Consiglio di Stato tende a confermare ciò che decide il Tar. Svolgendo questa professione da tempo, sono arrivato alla conclusione che non si può mai essere troppo ottimisti o pessimisti.
Ciò per cui la Reggina si vede ad ora esclusa è il mancato versamento di 757mila euro di omologa previsti dal piano di ristrutturazione (peraltro non approvato dal Tribunale per contrarietà di Inps, Inail e Agenzia Entrate). Ma i legali del club si fanno forza tenendo conto che, secondo il piano, il denaro andava versato entro il 12 luglio, mentre la scadenza “sportiva” era il 20 giugno, quando la Covisoc ha rilevato l’inadempienza del club amaranto. I legali, prosegue Patera, sono convinti delle loro ragioni:
Noi in questo ricorso ci abbiamo creduto tanto, ci abbiamo lavorato a lungo ed eravamo, anzi, siamo ancora convinti delle nostre ragioni. Siamo rimasti molto sorpresi dalla sentenza del Tar, soprattutto dopo la discussione che si è venuta a sviluppare durante l’udienza di mercoledì. A questo punto attendiamo le motivazioni della sentenza per conoscere i motivi della decisione. Noi, come pool di avvocati che difendono la Reggina calcio, un’idea ce la siamo fatta, ma al momento preferiamo non esporla. Prima vogliamo leggere le carte
La Serie B intanto partirà il 19 agosto con una X e una Y, che, stando alle ultime sentenze, potrebbero essere occupate da Lecco e Brescia. Ma nulla è ancora scritto, tantomeno deciso. La Reggina vuole andare fino in fondo alla faccenda, anche rivolgendosi direttamente all’Europa.