La Sampdoria ha deciso di non rimborsare gli abbonamenti sottoscritti dai suoi tifosi. La società di Massimo Ferrero è in buona compagnia…
Dieci società su venti hanno deciso di non rimborsare gli abbonamenti: Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese non prevedono forme di ristorno se non voucher, per l’acquisto di nuovi biglietti o merchandising.
Le porte chiuse sono un problema per le società di calcio che non avranno gli introiti della biglietteria e in alcuni casi le costringerà a rimborsare gli abbonati che non potranno tornare allo stadio.
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Sampdoria, nessun rimborso per gli abbonamenti…
Dieci società, mezza Serie A, non prevede il rimborso delle quote degli abbonamenti. La stima è di 356.358 tesserati, mentre la quota della vendita libera a botteghino pesa mediamente per il 12% annuo sui bilanci dei club (circa 350 milioni di euro). Giocare a porte chiuse gli ultimi turni di campionato peserà sui bilanci societari per non meno di 90 milioni di euro. Da un danno all’altro.
Perchè come detto Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese non prevedono forme di rimborso dell’abbonamento o del tagliando d’ingresso per “cause di forza maggiore”. Il danno questa volta è per tutti quei tifosi che hanno vluto ‘fidarsi’ della propria squadra del cuore. I club coinvolti stanno ragionando su dei voucher, utilizzabili per l’acquisto di nuovi biglietti, merchandising della squadra. Una scelta che creerà sicuramente del malcontento in una tifoserie già contraria alla politica di Massimo Ferrero…