Walter Sabatini ricorda con rammarico il suo periodo alla Sampdoria: parole buone per la dirigenza, ma rimpianti per lo scarso contributo offerto
L’addio dalla Salernitana di Walter Sabatini è stato molto burrascoso. Dopo una salvezza insperata, il direttore sportivo si è scontrato con il presidente del club Iervolino e, così, la luna di miele, è finita dopo appena sei mesi.
Al Secolo, però, Sabatini ha voluto parlare anche del suo addio alla Sampdoria. Arrivato nel giugno del 2018 come responsabile dell’area tecnica, è andato via dopo un solo anno, con grande rammarico per lo scarso contributo:
Uno dei miei più grandi rammarichi professionali. Ho vissuto male quell’esperienza, perché sono stato fisicamente male (ricoverato ai primi di settembre del 2018 per una grave crisi respiratoria, ndr). Ho dato un contributo ignobile, irrilevante.
Sampdoria, Sabatini ricorda anche Massimo Ferrero
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Di quell’esperienza, però, Sabatini conserva un bel ricordo dei dirigenti con cui ha lavorato. Parole belle per tutti, da Carlo Osti a Massimo Ienca fino ad Antonio Romei:
Avevo il sostegno di Massimo Ienca e Carlo Osti, mi “coprivano”, mi aiutavano. Carlo lo conosco da anni. Valore aggiunto della società. Preparato, sa tenere insieme i pezzi, lavorare d’anticipo sui sentimenti delle persone. Ha portato alla Samp risultati rilevanti, tanti mercati in attivo, lui ha rapporti con tutti i dirigenti del calcio italiano. È un uomo di una onestà brutale e mi riferisco alla sua pulizia morale nei rapporti interpersonali. Non posso non citare poi l’alta qualità di Antonio Romei, la freschezza e la competenza del responsabile dello scouting Baldini, che conosco bene.
Una parola buona anche per Massimo Ferrero, nonostante la famosa lite dell’aprile del 2019 dopo il 4-0 subito in casa del Bologna:
E un pensiero per Ferrero, con lui ho avuto un pesante scazzo in un post-partita, ma lo ringrazio per avermi voluto.