Sampdoria, l’addio all’avvocato Antonio Romei è per ‘colpa’ della trattativa con Vialli. Un addio non voluto da Massimo Ferrero ma da altri. Un addio che che lui non avrebbe mai voluto…
Antonio Romei è molto dispiaciuto. “Ma orgoglioso dei miei sei anni in Sampdoria. Un esperienza indimenticabile della mia vita, con momenti contrastanti, ma da ottimista, prevalgono i positivi”. L’ex vice presidente della Sampdoria racconta l’anno di Mihajlovic, quelli di Giampaolo (“Non ci sentivamo troppo lontani dall’Atalanta, detto con un pizzico di presunzione”) poi anche “l’anno meno bello di Montella e l’ultimo. Sono stati commessi un po’ di errori, anche da me. Abbiamo sottovalutato i problemi che potevano nascere dalla transizione con il metodo di Giampaolo. Mi sarebbe piaciuto lavorare con Pioli, siamo andati vicini tre volte a prenderlo”. Ma alla fine è stato bravissimo Ranieri a tenere la barca dritta”. Al Secolo XIX l’avvocato Romei è sicuro che la Samp “l’anno prossimo non soffrirà…”.
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Sampdoria, l’addio Romei per ‘colpa’ di Vialli
Domanda del principale quotidiano genovese: “Lei avrebbe continuato a restare nel Cda? “́Ferrero ha fatto una scelta di discontinuità, più che legittima. Ne ho preso atto. Una delle critiche principali gli acquisti troppo costosi (Audero e Jankto per esempio). La nostra forza è sempre stata una, la condivisione di ogni scelta mancata negli ultimi mesi e questo il problema per il quale sono stato gradualmente allontanato dalla vita della società. Non vedevo certe cose come altri”.
Capitolo cessione senza nessuna nuova risposta. L’ex braccio destro di Massimo Ferrero non si è sbilanciato nell’intervista al Secolo XIX. ́”Sui pretendenti non so niente. Per il resto abbiamo certo beneficiato di un perio- do storico economicamente favorevole, soprattutto grazie all incremento dei diritti tv. La gestione Garrone è stata spesso costretta a ricapitalizzare. Noi in sei anni abbiamo portato il patrimonio giocatori da 38 a 108 milioni. Le immobilizzazioni da zero a 30 e mi riferisco a Casa Samp e al futuro Mugnaini, i cui lavori ora sono fermi. Nel contesto di un preciso percorso di crescita. La società è strutturata, ci sono professionisti top. Certo tutto è migliorabile. Ad esempio il settore giovanile, che dovrebbe produrre almeno uno o due calciatori da prima squadra all’anno”.
Ha pagato il suo ruolo nella trattativa con Vialli? Sembrerebbe proprio di si. “́Ferrero ha sempre saputo tutto, poi da un certo mome to in poi non l’ho più gestita io. Ho sempre detto sia al presidente che a Vialli che ogni mia eventuale permanenza sarebbe stata affrontata solo dopo l’eventuale cessione. Poi c’è stato qualcuno che avrà usato questa cosa per mettermi in cattiva luce, ma è un problema suo, non mio. Mi si può accusare di tutto, ma non di mancanza di correttezza e credibilità…”.