Fabio Quagliarella è sempre più coinvolto nel suo nuovo ruolo alla Sampdoria di Giampaolo: il capitano, pur non partendo titolare, sa come essere decisivo
Dal coinvolgimento di Fabio Quaglirella passa, o meglio dire, sta passando la salvezza della Sampdoria. Il capitano, infatti, non è più insostituibile in, anzi, sembra ormai scivolato indietro nelle gerarchie di Marco Giampaolo, ma il suo peso fuori dal campo e la capacità da incidere da subentrante sono i suoi punti di forza.
Il gruppo lo riconosce come capitano e leader. Tanto che al Penzo, quando è uscito Ekdal, la fascia è andata a lui, non a Bereszynski, il vice-capitano ufficiale nella distinta. Nella sfida salvezza, Quagliarella ha accettato la panchina, vivendo quasi da tifoso le fasi più calde della partita, scattando per primo insieme a Ravaglia, dopo il primo goal di Ciccio Caputo.
In campo, poi, si è dato da fare, sfiorando anche il goal. Dimostrando che, nei minuti finali, può essere incisivo. Un po’ come fa Ibrahimovic nel Milan, che non è più titolare, ma fa sentire il suo peso fuori dal campo.
Sampdoria, Quagliarella decisivo anche dalla panchina
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Quagliarella, che in questa stagione ha segnato appena tre goal in campionato, si è calato a pieno nel progetto di Giampaolo, tecnico con cui ha vissuto le stagioni migliori a Genova. E il tecnico, come scritto dal Secolo, gli ha confermato di essere al centro progetto, anche partendo dalla panchina come successo a Venezia.
I mesi finali, quindi, dovrebbero restituire alla Sampdoria un Quagliarella diverso, anche nel ruolo in campo. Più riserva di lusso che titolare inamovibile. Rimanendo, tuttavia, uno dei cardini, se non ‘il’ cardine dello spogliatoio. Un leader che coinvolge i compagni e li sprona, anche in allenamento.