Dopo sette anni di prigione in Libia, Saadi Gheddafi torna in libertà. Il terzogenito del Colonnello Gheddafi ha giocato a Torino, Perugia e nella Sampdoria
È stato in prigione a Tripoli. Saadi Gheddafi era rinchiuso dal 2014. Ora è nuovamente libero. Un nome conosciuto non solo perché terzogenito del Colonello Muammar Gheddafi. Saadi è stato portato in Italia al Perugia dal presidente Gaucci, poi è stato azionista della Juventus e giocatore anche di Udinese (una stagione) e Sampdoria nell’a stagione ed era detenuto con l’accusa di crimini commessi contro i manifestanti nel 2011 e dell’uccisione nel 2005 dell’allenatore di calcio libico Bashir al-Rayan…
Ma come detto, Saadi ha avuto un passato da calciatore professionista nella nostra Serie A dove nel 2003 esordì. Una parita che rimane l’unica per lui in Italia nonostante quattro stagioni trascorse nel nostro Paese.
Saadi Gheddafi non ha mai esordito in Serie A con la Sampdoria
Sampdoria, Saadi Gheddafi torna in libertà dopo 7 anni
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Un’avventura cominciata con una mega festa a Torre Alfina, nel castello del 1200 della famiglia Gaucci, ma finita subito male. Saadi risultò positivo all’antidoping dopo la sfida Perugia-Reggina. Pochi i minuti giocati. Dopo un altro anno al Perugia, nel frattempo retrocesso in serie B, Gheddafi passò all’Udinese e poi alla Sampdoria.
E tra Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino si consuma la stagione di divertimento di Al Saadi con la maglia della Sampdoria. Un’esperienza senza badare a spesa soggiornando nel lussuoso Excelsior Palace di Rapallo dove lasciò anche un grande buco dopo che il padre gli aveva bloccato le carte di credito in seguito al suo rifiuto a tornare in patria.
Lasciata l’Italia e i campi da calcio, il terzogenito di Gheddafi, durante la guerra civile libica, nel settembre 2011 fuggì in Niger per poi essere catturato e incarcerato a Tripoli nel 2014.
Saadi, ora 47enne, era noto per il suo stile di vita da playboy durante la dittatura di suo padre.