A due giorni da Sampdoria-Sassuolo ha parlato Francesco Palmieri, ex blucerchiato ora ds dei neroverdi: elogio per il lavoro di Accardi
Francesco Palmieri, al primo anno da direttore sportivo del Sassuolo, sta facendo grandi cose, con i neroverdi lanciati verso la promozione diretta in Serie A e prossimi avversari della Sampdoria. Sampdoria in cui ha giocato due anni, tra il 1998 e il 2000, e che gli è rimasta nel cuore.
All’edizione genovese de La Repubblica parla proprio dell’emozione nel tornare al Luigi Ferraris:
Era meglio quando si giocava, ma sarà, lo stesso, emozionante. Sono in campo, di solito, per il riscaldamento prima della gara e Marassi resta unica, suscita sempre emozioni. Sarà anche l’occasione per salutare qualche amico, anche il giorno prima. Sarà bello, sono sicuro
Era anche presente nel giorno del funerale di Giorgio Ajazzone, che ha imparato a conoscere a Genova:
Giorgio era uno dei simboli della Sampdoria, ha fatto la storia, è sempre stato vicino a tutti, sempre disponibile, si prendeva cura di qualsiasi problema. Una persona con uno spessore umano con pochi eguali.
Sampdoria, Palmieri: Accardi ha fatto bene
Sampdoria-Sassuolo, l’ex Checco Palmieri: sorpreso dalla classifica, Pietro Accardi ha fatto una squadra forte
LEGGI ANCHE Sampdoria, perché Alex Ferrari è stato squalificato e Lautaro Martinez no: cosa dice il regolamento
La maglia della Sampdoria, nonostante i soli due anni in blucerchiato, gli è rimasta addosso. Sono state stagioni toste, che hanno fortificato il legame con l’ambiente doriano:
Sono stati tosti, ma preferisco pensare alle cose belle, ho avuto importanti dimostrazioni di affetto. Mi ha lasciato tanto dentro. Quando vedo persone legate alla Sampdoria provo sempre una strana sensazione, è come se ci conoscessimo da sempre. Come un viru? E’ verissimo: sono i colori più belli.
La Sampdoria non sta vivendo una bella stagione, eppure in estate sembrava tra le favorite. Palmieri sa che la Serie B non è un campionato facile, anche se elogia il lavoro fatto da Pietro Accardi già in estate, anche se poi c’è stata la rivoluzione di gennaio:
In B non è facile per nessuno, ma sono sorpreso della classifica. In estate, Pietro Accardi ha fatto una squadra di valore, ma i risultati sono legati a bravura, fortuna e anche tante componenti imponderabili. Si può fare il massimo, ma tutto deve incastrarsi nel modo giusto. L’imprevedibilità, del resto, è uno dei segreti del fascino del calcio.