I maggiori creditori della Sampdoria vogliono vederci chiaro: le banche potrebbero aiutare nelle scadenze, ma servono garanzie sul futuro…
La Sampdoria sta cercando di conquistarsi la salvezza sul campo. Un’impresa che, dopo la sconfitta con la Cremonese, sembra sempre più complicata. Anche fuori, però, come si sa da tempo ormai, la situazione è critica. Tra la crisi di liquidità e le scadenze che incombono sulla società di Corte Lambruschini.
I blucerchiati devono saldare gli 1,2 milioni della rata del debito con il Fisco. Fondamentale per evitare di perdere il beneficio della rateizzazione e dover, così, pagare circa 25 milioni in un’unica tranche. Poi ci sono gli stipendi – circa 15 milioni – da saldare entro il 20 maggio e c’è l’iscrizione al campionato del 20 giugno.
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Tre date e circa 30 milioni da trovare. Tramontata – quasi definitivamente – l’idea del bond convertibile, la Sampdoria, stando a quanto afferma l’edizione genovese de La Repubblica, potrebbe avere aiuto dai maggiori creditori (Banca Sistema, Macquarie, Bper e Credito Sportivo) se ci fosse maggior chiarezza.
Questi istituti, infatti, vorrebbero vedere unità di intenti. Sarebbe, infatti, questa la garanzia per farli sentire tutelati in quanto parte decisamente coinvolta. Il piano di Barnaba non prevede un piano di rientro per la cosiddetta “bad company” e proprio per questo i maggiori creditori vogliono capire cosa accadrà in futuro.