In una stagione così altalenante come questa, il perfetto esempio dei tanti volti della Sampdoria è la prestazione che la squadra fornisce nel primo tempo e quella completamente diversa della seconda frazione. Partendo ovviamente dal fatto che i blucerchiati sono il quinto peggior attacco del campionato, con 28 reti totali e una media di 1,12 goal a partita che è pochissima cosa. Ma la cosa ancora più sconcertante è che, di questi 28, solamente 6 sono stati segnati nei primi 45’ minuti di gioco, tanto più che con Di Francesco, nei primi tempi i blucerchiati non hanno mai segnato. Il primo goal messo a segno nella prima frazione di gioco risale alla tredicesima giornata (Sampdoria-Udinese 2-1), per giunta nei minuti di recupero.
Ma il problema non riguarda solo il reparto offensivo. In difesa, infatti, non se la passano meglio: sono ben 15 su 25 partite quelle in cui la Sampdoria è andata in svantaggio durante il primo tempo, trovandosi poi a dover rimontare. Oltre a non segnare, dunque, subisce anche goal e trovarsi spesso nella situazione di dover rimontare uno svantaggio non è facile psicologicamente per una squadra che fatica a segnare già da sé.
LEGGI ANCHE Sampdoria, altri quattro giocatori positivi al Coronavirus
E che il problema sia l’approccio iniziale alla partita lo conferma il dato che, in 7 partite su 25, la Sampdoria ha subito una rete nei primi 15’ di gioco. Solo due volte la Sampdoria ha chiuso la prima frazione di gioco in vantaggio, una delle quali è la partita-beffa di Cagliari, terminata 4-3 per i sardi (0-1 all’intervallo).
Di fronte a questi dati sembra incredibile la metamorfosi dei secondi tempi. Dopo 45’ di mediocrità i blucerchiati si risollevano e iniziano a giocare sul serio, alzando notevolmente anche il dato del possesso palla medio di ogni gara (21’58’’ per la Samp, diciottesima in serie A) che nei secondi tempi quasi raddoppia. La squadra segna di più, difende meglio e compie anche qualche rimonta come quella sul Verona, liquidato con due reti al 77’ e all’86’ o sul Torino, con tre goal in appena nove minuti dal 70’ al 79’.
Questa differenza è chiara ed evidente a tutti, compresi i giocatori della Sampdoria. Quagliarella stesso, al termine della sfida contro la squadra di Juric, ha ammesso l’esistenza di alcune lacune come questa e che ci stiano tutti lavorando, su tutti il mister, che sa bene quanto non sia facile giocare sempre per rimontare. Bisogna fare in modo che, se e quando il campionato riprenderà, la Sampdoria non giochi più due partite in una sola, con prestazioni completamente diverse.