La Sampdoria ha dei debiti con il Fisco per 31 milioni di euro: l’unica possibilità è la rateizzazione, ma Abodi ha negato l’emendamento salva-calcio
La Sampdoria ha bisogno di certezze sul futuro. Il caldissimo mese di dicembre è iniziato e sono due gli appuntamenti segnati in rosso: quello del 14 e quello del 22 dicembre. Il primo è per l’Assemblea degli Azionisti in cui verrà chiesto l’aumento di capitale, il secondo è per le scadenze dei debiti con il Fisco.
Il club blucerchiato, così come altre squadre di Serie A, ha pendenze con il Fisco per i versamenti fiscali e previdenziali rinviati negli ultimi due anni. La Sampdoria deve circa 31 milioni e, al momento, non può disporre della cifra i un’unica tranche. La speranza rimane sempre quella della rateizzazione.
Sampdoria, Fisco: l’unica soluzione è la rateizzazione
Sampdoria, servono 31 milioni per il Fisco: no di Abodi all’emendamento salva-calcio
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Al momento, tuttavia, il Ministro dello Sport Andrea Abodi avrebbe detto no a una manovra ad hoc, ma le società di calcio potrebbero rientrare nelle rateizzazioni previste per tutte le imprese. Con rate divise in cinque anni e interessi al 3%. Solo così la Sampdoria potrebbe pagare i 31 milioni, con le prime tre rate che, eventualmente, sarebbero da versare entro il 16 febbraio, giorno in cui saldare, inoltre, le ultime tre mensilità degli stipendi.
Secondo Repubblica, poi, ma dalla società smentiscono, le banche avrebbero iniziato a premere per rientrare dai prestiti.
La Sampdoria ha bisogno di solidità che può essere data solo da un intervento esterno, ovverosia dalla cessione. Oppure, come sembra dalla volontà di Merlyn Partners, da una presenza iniziale nel pacchetto azionario della società.