Stefano Okaka ha ripercorso i suoi anni alla Sampdoria, parlando anche di quello strano trasferimento che lo ha portato via da Genova…
E’ stata una lunga intervista quella concessa da Stefano Okaka a calciomercato.com. L’attaccante, ora militante nel Başakşehir, in Turchia, sta vivendo davvero una nuova vita. La squadra è partita bene in campionato ed in Conference League, dove sono primi nel girone con la Fiorentina. Ma in generale, dopo tante delusioni, finalmente il classe 1989 sta vivendo a pieno una nuova esperienza professionale.
Nel corso della sua intervista, Okaka è infatti ritornato sugli anni precedenti e sulle sue 12 squadre in carriera. Tanti alti e bassi per la punta centrale, che ricorda con affetto soprattutto due squadre:
Ne scelgo due: la Roma, perché lì sono cresciuto; ma la squadra nella quale mi sono sentito meglio è l’Udinese. Avevo un ottimo rapporto con tutti, dal presidente Giampaolo Pozzo ai nutrizionisti. Con Marino ci sentiamo ancora spesso, ogni volta che faccio gol mi scrive o mi chiama. Per me è sempre stato un punto di riferimento
Okaka ha vestito però anche la maglia della Sampdoria, ed ha svelato un retroscena curioso sul suo trasferimento che lo ha portato lontano da Genova…
Stefano Okaka ricorda il passaggio dalla Sampdoria all’Anderlecht
Sampdoria, Stefano Okaka e quello strano trasferimento…
LEGGI ANCHE Sampdoria-Roma, per Amedeo Carboni può succedere di tutto
Stefano Okaka ha giocato con la maglia più bella del mondo nelle stagioni 2013/14 e 2014/15, con 47 presenze, 9 reti e 7 assist. L’attaccante è tornato sui suoi anni alla Sampdoria, svelando un curioso retroscena sul suo trasferimento dalla Samp all’Anderlecht, giudicato come il più “strano”:
Il trasferimento più strano? Dalla Sampdoria all’Anderlecht. Sarei dovuto andare in una tra Milan e Inter, alla fine mi sono ritrovato in Belgio. Dalla Samp che sfiora la qualificazione in Champions va via Gabbiadini, al Napoli, Eder, all’Inter e io, all’Anderlecht. Capisci che c’è qualcosa che non va?! Avevo già parlato con Mancini, l’Inter mi aveva praticamente preso