Sampdoria, ti ricordi di…Fernando: il brasiliano giramondo ha fatto tappa per un anno solo a Genova, regalandoci pochi ma pregevoli gesti tecnici
In queste ore la Sampdoria ha cominciato il suo ritiro turco, eredità insolita di un’insolita sosta per un insolito Mondiale d’inverno. I blucerchiati si sono stabiliti ad Antalya, dove c’è qualcuno che da qualche mese gioca con l’Antalyaspor e che questo spostamento Genova-Turchia lo ha già fatto, passando però dall’estremo nord per la Russia e arrivando ad Oriente in Cina. Stiamo parlando di Fernando Lucas Martins, o semplicemente Fernando, come lo abbiamo sempre conosciuto.
Uno dei giocatori più completi che il centrocampo della Sampdoria abbia avuto negli ultimi anni, un misto di tecnica e contrasto, bravura nelle due fasi che, forse come le più belle storie, è durata poco. Se qualcuno dei sampdoriani si fosse dimenticato di Fernando, una recentissima intervista a CalcioNapoli24 (6 dicembre 2022) certifica che lui, di Genova, non ha rimosso i bei ricordi. Ecco uno stralcio:
Mi sono divertito tantissimo in Italia, mi è piaciuto tanto perché è un sogno che avevo fin da piccolo, quello di giocare in Serie A. E davvero giocare contro grandi squadre è stato molto bello. Quell’anno è stato davvero bellissimo, ricordo che quando mi arrivò quell’offerta dalla Russia io non volevo andare: perché davvero l’Italia in tutto mi aveva conquistato. Per come si gioca a calcio, per come si vive. Anche la città di Genova era molto bella. E poi giocavo con grandi calciatori, stavo molto bene in Italia
L’Italia, la città di Genova e le loro bellezze. E poi la squadra, formata da giocatori forti. Sì perché Fernando alla Sampdoria giocava con gente del calibro di Luis Muriel, Eder, Antonio Cassano e poi anche Fabio Quagliarella, Ricky Alvarez, Roberto Soriano e Joaquin Correa, col quale aveva legato particolarmente. Eppure, in quella squadra di campioni o futuri campioni, anche lui era riuscito a lasciare il segno, seppur per un soffio. Quindi adesso gioca nella squadra della città dove farà il ritiro la squadra blucerchiata, i cui colori Fernando ha vestito e che non ha dimenticato. Chiediamo scusa, abbiamo spoilerato il finale della storia. Ora non resta che ripercorrerla.
Fernando, le origini: dai successi in Brasile allo Shakhtar Donetsk e la Champions League
Sampdoria, ti ricordi di…Fernando
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Fernando è nato il 3 marzo del 1992 a Erechim, città brasiliana nello stato del Rio Grande do Sul, la cui capitale è quella Porto Alegre dove tutta la sua carriera ha avuto inizio. Dal 2001 infatti, il brasiliano è diventato giocatore del Gremio, squadra in cui ha fatto tutta la trafila delle giovanili per poi esordire in Prima squadra, il 28 giugno 2009, a 17 anni.
Solo dall’anno dopo ha cominciato a far parte in modo stabile della squadra che, proprio in quell’anno, vinse il campionato Gaucho, il torneo del suo stato. Per 3 anni è rimasto stabilmente tra i titolari dei Rei de Copas, collezionando 107 presenze totali in ogni competizione con 7 goal all’attivo. Fernando non è mai stato un giocatore molto prolifico, ma con la sua qualità nelle due fasi aveva conquistato un posto stabile, facendosi così notare in Europa.
Il centrocampista riuscì ad impressionare particolarmente lo Shakhtar Donetsk, club in grande ascesa in quegli anni e che aveva ormai puntato da tempo sullo scouting di giocatori brasiliani (Luiz Adriano, Taison, Fred, Fernandinho: dal 2002 al 2022 gli ucraini hanno acquistato 40 giocatori verdeoro). Tutto questo nel 2013, anno molto importante per lui perché a 21 anni vinse la Confederations Cup con la Nazionale, proseguendo una lunga serie di successi ottenuti a livello giovanile come il Mondiale Under 20 nel 2011.
Per 11 milioni di euro Fernando lasciò il Brasile, diretto nella fredda Ucraina, a giocare nella Prem’er Liha. L’allenatore era Mircea Lucescu, uomo dall’idea di calcio offensiva e aggressiva, perfetta per un incontrista come il brasiliano che ha anche doti balistiche nel lanciare il pallone. Nella stagione 2013/2014 ha esordito il 14 luglio, mentre ha trovato la sua prima rete il 21 settembre successivo. Ha giocato nella Prem’er Liha, che quell’anno riuscì a vincere, ha giocato in Coppa Ucraina, ha vinto la Supercoppa Ucraina e ha giocato pure 5 partite in Champions League. Il totale è 22 presenze con 2 reti segnate.
L’anno dopo Fernando parte subito vincendo la Supercoppa d’Ucraina, bissando il successo dell’edizione precedente. Poi di nuovo gioca in ogni competizione: 13 presenze in campionato, 4 in Coppa d’Ucraina, 7 in Champions League, quando lo Shakhtar fu fermato agli ottavi dal Bayern con un sonoro 7-0. Anche in quella stagione, ci fu penuria di goal, visto che ne segnò solo uno. A confermare la sua tendenza a non essere un giocatore da linee avanzate, ma un rifinitore che conquista palla. Un po’ Casemiro un po’ Busquets, o senza scomodare paragoni enormi alla Sampdoria hanno ben impresso un nome a cui lo si può accostare: Lucas Torreira, che poi è stato il suo sostituto quando andò via.
Il mastino delle punizioni arriva a Genova: Fernando e la Sampdoria, un bel gioco dura poco
Sampdoria, ti ricordi di…Fernando
Fernando arrivò a Genova nel luglio 2015, pagato 8 milioni di euro, un investimento importante per un giocatore ancora molto giovane ma con già una grande esperienza. Firmò un contratto di 5 anni e andò a piazzarsi in mezzo al campo, senza praticamente più essere scalzato per un’intera stagione. Il suo esordio assoluto non è stato esattamente memorabile, non tanto per la sua prestazione quanto per il risultato finale. Era il 30 luglio, la Sampdoria di Walter Zenga giocava i preliminari di Europa League e vennero sconfitti 4-0 dal Vojvodina, squadra serba. Una brutta batosta che il successo per 2-0 del ritorno non riuscì a risanare.
Molto meglio andò il primo gettone in Serie A, quando la Sampdoria ha battuto per 5-2 il Carpi, che come Fernando era alla prima stagione della sua storia nel massimo campionato italiano. Andò decisamente bene al centrocampista brasiliano, che alla presenza numero uno andò subito in goal, grazie a quello che era definito il suo marchio di fabbrica: la punizione. Nell’annata genovese ha spesso stupito su calcio da fermo, arrivando a colpire anche pali e traverse. Un talento che si portava dietro e che ha tutto sommato confermato, anche grazie ad una potenza balistica non comune.
Alla Sampdoria ha collezionato 38 presenze complessive, di cui 35 in Serie A, dove ha segnato i suoi 4 goal. Di nuovo non tante reti, ma importanti. Come quello alla Lazio, il 24 aprile 2016, quando ha messo a segno il goal del momentaneo 1-1 che poi sarebbe diventata la vittoria in grado di garantire la salvezza alla squadra di Vincenzo Montella (subentrato a Zenga). A Genova Fernando ha dichiarato di essere stato molto bene, peraltro è anche il luogo in cui si è sposato con la compagna Raphaela Rivoredo, con la quale aveva già un figlio prima delle nozze, Enzo.
C’erano un po’ tutti i presupposti perché quest’avventura potesse continuare ancora a lungo, rispettando il più possibile il suo contratto di 5 anni. Ma solo un anno dopo ha lasciato l’amaro in bocca la sua partenza, avvenuta quasi all’improvviso.
Fernando via dalla Sampdoria: successi e turbolenze con lo Spartak Mosca, poi la Cina
Sampdoria, ti ricordi di…Fernando
Il 18 luglio 2016 Fernando è passato allo Spartak Mosca per 12,5 milioni di euro più bonus, il prezzo più alto che sia mai stato pagato per lui. Plusvalenza per la Sampdoria, acquisto importante per la squadra russa allenata da Massimo Carrera, dalle ambizioni di vittoria della Superliga. Vittoria che poi, in effetti, avvenne. Al primo anno ha trionfato nel campionato nazionale, esattamente come avvenne in Ucraina, e contribuì con 28 presenze e 3 reti al successo finale. L’anno successivo, poi, è stato il migliore per lui a livello realizzativo, con 5 marcature in 27 partite nella Superliga e anche il primo goal su 6 apparizioni in Champions League, contro il Liverpool. Nel 2018, a 26 anni, sembra che il suo livello calcistico sia sempre in lenta ma costante ascesa.
La prima frenata arriva nella stagione 2018/2019, quando il rendimento è un po’ in calo e le gerarchie interne allo Spartak Mosca erano cambiate, soprattutto con l’addio di Carrera e l’arrivo di due allenatori diversi, Raul Riancho e Oleg Kononov. L’incertezza e l’indecisione hanno portato ad una flessione del suo impiego (20 presenze in Superliga, 4 in Europa League, una in Coppa di Russia) e a lenti preannunci del suo addio.
A luglio 2019 passa, infatti, ai cinesi del Beijing Guoan, con un prestito oneroso di 5,4 milioni. Resta in Cina fino al dicembre dello stesso anno, quando è finito il campionato che era iniziato a marzo. Fernando ha fatto in tempo a giocare 7 partite, senza segnare, per poi tornare allo Spartak. Era il periodo di maggiori movimenti per lui, perché nel febbraio 2020, dopo appena 3 apparizioni e 2 assist a Mosca, è tornato al Guoan, stavolta a titolo definitivo per 9,6 milioni di euro. Nella seconda, più lunga, esperienza cinese, il centrocampista brasiliano ha collezionato 19 presenze in tutte le competizioni, mettendo a segno 4 goal. Poi, a 29 anni, l’ex blucerchiato si è ritrovato svincolato.
La delusione in Cina e il ritorno sfiorato alla Sampdoria. Ma Antalya…
Sampdoria, ti ricordi di…Fernando
L’ultima sua partita con i cinesi è datata 10 dicembre 2020. Poi questo calciatore nel pieno della carriera ha cominciato a non venir più convocato, ad avere problemi e a non sentirsi più a suo agio. Colpa della riforma del calcio in Cina, che da Eldorado aveva, come si dice in gergo, “chiuso i rubinetti” per imposizione di una serie di norme del governo. E così Fernando, come tanti altri campioni che avevano scelto di trasferirsi nella potenza economica asiatica (si veda Hulk o Oscar per rimanere in tema di brasiliani), hanno fatto di tutto per andare via. Il 18 agosto 2021 è arrivata l’ufficialità dello svincolo dal Beijin Guoan. Da lì che fare?
Per un po’ Fernando non ha trovato squadra, complice il suo ingaggio molto elevato che per anni ha percepito prima in Russia, poi in Cina. Proprio la ragione che ha impedito un suo ritorno alla Sampdoria. Sì perché nel novembre 2021 il brasiliano si era riproposto, vista la sua passione per la Serie A e la positività che gli era rimasta da Genova. Da dove forse non avrebbe voluto andar via così presto. Come lui, in quel periodo, anche Gaston Ramirez si era riproposto, come figliol prodigo, per vestire di nuovo il blucerchiato. Per entrambi tuttavia la risposta fu no.
Ma il destino ha voluto che il filo con la Sampdoria non fosse proprio del tutto spezzato. Perché, e torniamo all’inizio, nel gennaio 2022 accetta la proposta dell’Antalyaspor, squadra turca che aveva già accolto un ex blucerchiato di spessore prima di Fernando: Samuel Eto’o. Il camerunese era infatti passato da Genova ad Antalya nel 2015, proprio l’anno in cui dallo Shaktar arrivò il centrocampista. Per poco non è riuscito a giocare con il pallone d’oro, ma come lui ha fatto questo passaggio dal blucerchiato al biancorosso. Certo, non in modo così diretto.
Fatto sta che Fernando ha ritrovato una maglia, il campo e anche una condizione fisica smagliante. Prima di tutto è tornato a giocare una gara ufficiale dopo più di un anno. Poi nell’annata 2021/2022 ha disputato 17 partite, segnando 4 goal e confezionando 4 assist. Numeri che potrebbero essere ripetuti in quest’annata corrente, dove in 10 partite con l’Antalyaspor ha segnato 3 goal e servito un assist. E la stagione deve ancora andare avanti.
Intanto però la Sampdoria è arrivata a casa sua ad allenarsi. E se lui, pur volendo restare, si è dovuto allontanare, allora per una volta è la squadra ad andare dal giocatore. Certo, i blucerchiati di Stankovic ora sono ad Antalya per altri motivi, ma chissà che non possa avvenire un incontro con quel brasiliano, un po’ Casemiro e un po’ Busquets, o il predecessore di Torreira, o semplicemente Fernando Lucas Martins, il mastino mago delle punizioni.