Lorenzo Tonelli, tra perplessità e dubbi, parla del futuro della Serie A e anche del suo futuro alla Sampdoria: “Voglio chiudere qui”
“Con la paura del contagio che non passa il calcio non è nei pensieri. Forse è sbagliato dire di finirla qui, ma non è giusto ripartire a tutti i costi. Prima sconfiggiamo il virus, poi, in totale sicurezza torniamo in campo”. Ha le idee chiare Lorenzo Tonelli che, dalla sua casa di Nervi, dove sta trascorrendo la quarantena, parla così del futuro della Serie A: “Non credo ripartiremo, ma se è un modo per far girare l’economia noi calciatori dobbiamo metterci a disposizione. Decideranno i medici”.
In caso di ripresa si giocherà a porte chiuse: “Senza tifosi è brutto perché il calcio è della gente, ma se è l’unico modo parliamone. Attenzione però perché con il Verona c’erano 300 persone allo stadio”.
Tornare a giocare con calma, anche se al difensore blucerchiato mancano i compagni: “Quando esci dalla routine ti rendi conto dell’importanza delle cose e della dipendenza che stavi vivendo. Darei qualsiasi cosa per tornare a Bogliasco con i miei compagni”.
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In questa emergenza risulta difficile anche allenarsi al meglio: “Mi tengo in forma grazie alle tabelle e agli attrezzi della Sampdoria. Corro in giardino, ma non c’è paragone. Non facciamo neanche metà di un allenamento normale”.
Tonelli, arrivato in blucerchiato in inverno, ha parlato proprio della sua volontà di tornare alla Sampdoria: “La prima volta ero convinto di poter essere riscattato, ma non c’erano i soldi per il mio cartellino. Avevo voglia di rivalsa e di dimostrare di poter chiudere qua la mia carriera. Ora sono in prestito con diritto di riscatto obbligatorio in caso di salvezza”.