L’avventura di D’Aversa da allenatore della Sampdoria sembra giunta al capolinea, ma altre volte il tecnico ha rischiato l’esonero. Ecco quali.
L’avventura di Roberto D’Aversa alla Sampdoria dovrebbe chiudersi ufficialmente alla 22ma giornata di Serie A. Fatale la sconfitta per 1-2 contro il Torino, la terza su tre partite giocate nel girone di ritorno. Questa volta la società ha deciso di esonerarlo dall’incarico di guida tecnica, ponendo fine ad un rapporto che durava dal 4 luglio 2021.
Questa volta il vaso è definitivamente traboccato, per un esonero che in alcune occasioni pareva già annunciato. Non è la prima volta che D’Aversa si è trovato sulla graticola, ma tutte le altre ha avuto confermata la fiducia, per una ragione o per l’altra. Scelto da Massimo Ferrero, forse più per questioni economiche che tecniche, finché il Viperetta ha guidato la Sampdoria D’Aversa ha rischiato, anche tanto a volte. Ma la fiducia in lui è sempre rimasta.
A partire da quell’incredibile convocazione a sorpresa a Milano che Ferrero aveva recapitato a D’Aversa dopo il 3-3 contro l’Udinese alla settima giornata. Il tecnico della Sampdoria aveva addirittura dovuto lasciare l’allenamento in corso per precipitarsi nel capoluogo lombardo, per un semplice faccia a faccia con l’ex presidente blucerchiato. Ma già allora D’Aversa aveva tremato, con Ferrero e Faggiano che avevano contattato proprio Marco Giampaolo, corteggiato anche in estate e che ora dovrebbe definitivamente prendere il suo posto.
Sampdoria, i precedenti dell’esonero di D’Aversa: una stagione (quasi) tutta sulla graticola
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Le cose precipitarono poi nella giornata successiva all’Udinese, quella della sconfitta a Cagliari per 3-1. Era la quarta sconfitta in otto partite, andamento che, con 3 pareggi e una vittoria in più, non soddisfaceva la dirigenza. Ma la vittoria successiva in casa contro la rivale Spezia ha salvato D’Aversa, che ha dato uno scossone alla classifica e riconquistato definitivamente l’appoggio di Ferrero.
Appoggio che ha traballato moltissimo in occasione dell’undicesima giornata, quella della sconfitta per 3-0 contro il Torino in casa dei granata. Allora sembrava che il destino fosse segnato e gli indizi c’erano tutti. Prima la prestazione pessima, poi la discussione nello spogliatoio alla presenza di Faggiano. Poi lo sfogo durissimo di D’Aversa anche contro i giocatori nel post partita, fino alla decisione della necessità del ritiro di squadra per preparare la sfida contro il Bologna. Sembrava già la fine di tutto, con Beppe Iachini e ancora Giampaolo contattati per subentrare in corsa.
Contro il Bologna la Sampdoria ha perso ancora, ma la prestazione abbastanza positiva è bastata a rimandare di una giornata la decisione sul futuro del mister. La vittoria a Salerno per 0-2 alla tredicesima giornata ha calmato del tutto le acque, come la successiva bella vittoria in casa contro l’Hellas Verona.
Ma con la sconfitta contro la Fiorentina per 3-1 si è riaperta subito la ferita. Che sembrava impossibile da sanare dopo l’altro 1-3 subito dalla Sampdoria in casa contro la Lazio. Allora D’Aversa era già praticamente esonerato, a pochi giorni dal derby per giunta. Ma in quel frangente il caso scoppiato attorno a Ferrero, con il suo arresto, ha salvato la posizione del mister. Dejan Stankovic sembrava il nome più quotato a prendere il suo posto, dopo che Iachini da pochi giorni aveva accettato l’offerta del Parma. Stankovic comunque sarebbe rimasto alla Stella Rossa, stando alle parole del ds dei serbi.
Dopo il 5 dicembre D’Aversa ha allenato la squadra in vista del Genoa praticamente da già esonerato. Ma l’ultimo mese dell’anno ha risollevato la Sampdoria in classifica e anche la posizione di D’Aversa. Posizione che però è precipitata inesorabilmente a gennaio. Curiosamente lo ha condannato proprio il Torino, la squadra contro cui la sua Samp aveva toccato il punto più basso della stagione.