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Credo, cari amici blucerchiati, che l’aggettivo “inquietante” rappresenti nel più rotondo dei modi quanto sta accadendo intorno alla Sampdoria.
Inquietante la vicenda tecnica, che ha portato al ribaltone in panchina. Due punti in otto partite, anche per chi ha sempre difeso l’operato di Marco Giampaolo, sono una sentenza. E non tralasciamo comunque quelli che vanno in campo: timidi, senza spirito di iniziativa né inventiva.
Inquietante quella gestionale, dove tutti dicono e smentiscono tutto, senza gerarchie e senza strategie, tra scambi di comunicati tra associazioni di categoria – che, sia ben chiaro, raramente hanno torto – e la società, o forse solo parti di essa.
Inquietante la disorganizzata selezione del nuovo allenatore, nei tempi e nelle modalità. Eppure è da escludere che l’eventualità di un cambio in panchina non sia stata considerata prima di domenica. Solitamente qualche sondaggio si fa prima. E non ci si fa cogliere impreparati – se vero – da dettagli burocratici che poco hanno a che fare con il campo.
Inquietante la voce, ricorrente e su diversi livelli, sulla presenza non occasionale dell’ex presidente come fondale di una farsa di cui non si riesce a comprendere il finale, se ne esiste uno. Su una presenza fisica anche sulla conduzione delle trattative. Sul fatto che alcuni sostengano ciò che altri smentiscono, e qui sinceramente preferisco evitare di dire esattamente quello che penso, visto che in ogni caso sono iscritto – e ci tengo – ad un ordine professionale che ha le sue regole, e ad un’associazione – l’USSI – di cui mi sento fiero ambasciatore contro una certa anarchia disintermediata che vedo in giro.
Inquietante, come un fantasma. Quelli che aleggiano sulla Sampdoria…
Sampdoria, tutto quello che sta succedendo è inquietante…
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Inquietante anche il balletto tra chi sta cercando – si spera – di subentrare all’attuale gestione e chi dovrebbe agevolarne il passaggio. Adesso sarebbe il momento di mettere un punto fermo, perché tanti tifosi sono al limite della sopportazione, e purtroppo – so quello che dico – esistono precisi centri di potere (chiamiamoli così, ma la definizione esatta è “nidi di vipere”), non certo di matrice sampdoriana, che lavorano contro. Non è la prima volta: era già successo almeno in un’’altra occasione, e ne sono stato in qualche modo testimone.
Inquietante infine, e mi riallaccio a quanto sopra, il disallineamento di alcune fonti di informazione rispetto alla realtà condivisa, tra chi minimizza le responsabilità societarie – non dell’oggi, ma dell’ottennio – e chi (un genio, ma non è la prima volta, e il giornalismo sportivo autentico – nonché i suoi lettori – sa distinguere tra il Barbaresco e il Cantinella) addirittura auspica o promoziona un ritorno in grande stile, confondendo il codice penale con il codice della strada. Senza evidentemente tenere conto che il codice penale, ma per motivi di ordine pubblico, andrebbe poi consultato con molta attenzione.
Inquietante, come un fantasma. Quelli che aleggiano sulla Sampdoria.