Dopo l’ultima Supercoppa Italiana e le dichiarazioni del presidente di Lega Serie A Casini, ecco il comunicato degli Ultras Tito, in cui i tifosi della Sampdoria chiedono a gran voce di rimettere i tifosi al centro
Non esiste una bacchetta magica per risollevare il calcio italiano e risolvere i suoi problemi. Ma esiste un punto da cui si può ripartire: i tifosi. Questo, in sintesi, il messaggio che gli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria hanno voluto lanciare e indirizzare agli organi che governano il pallone in Italia.
Un messaggio chiaro, nato soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti e relative dichiarazioni da parte dei protagonisti. Come ad esempio la Supercoppa Italiana giocata in Arabia Saudita, con Napoli-Fiorentina giocata in uno stadio semi deserto e i fischi durante la finale per il ricordo di Gigi Riva.
Nonché per l’idea caldeggiata da Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, di disputare tutta una giornata del massimo campionato italiano all’estero, parlando di Usa e ancora Arabia Saudita. Ovvero paesi, mercati in cui espandere il nostro calcio, per renderlo più appetibile e seguito.
E’ qui che gli Ultras della Sampdoria hanno rilevato il cortocircuito. Il fatto che il calcio diventi parte di un mercato, un semplice prodotto da esportare, quando in realtà appartiene a quello che è il suo grande patrimonio, ovvero i tifosi.
Sampdoria, Ultras Tito: “Il calcio senza i suoi tifosi non è niente”
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Ecco perché gli Ultras Tito hanno deciso di scrivere questo comunicato, in cui vogliono spezzare questa “bacchetta magica” di cui i dirigenti del calcio italiano vogliono servirsi, illudendosi di false speranze:
Mancano le risorse? Latita il talento? Gli stadi sono vuoti? Gli altri campionati sono più belli e competitivi? La credibilità del nostro calcio, a livello internazionale, è in caduta libera? Dov’è il problema? C’è la bacchetta magica. Ed eccola quindi, ciclicamente, prendere le sembianze di tessera del tifoso (a proposito, non doveva sempre garantire di aggirare i divieti? Ricordiamo bene?), di nuovi stadi di proprietà, di divieti, di “vantaggiosissimi” accordi che impongono di giocare all’estero e di tante, troppe fallite promesse
Solo dai tifosi si può ripartire. L’unica pietra fondante, secondo gli Ultras Tito Cucchiaroni, su cui riedificare il calcio italiano, senza esportarlo, ma con un progetto lungimirante nel nostro paese:
Quel “qualcuno” di cui palavamo poc’anzi, potrebbe pensare, ad esempio, di attuare politiche di prezzi popolari, rendere gli stadi dignitosi e a misura di tifoso (e non di salotti per gli sponsor) dare libero accesso agli strumenti di tifo (così magari si avrà la famosa “Atmosfera coinvolgente”), o addirittura includere (come in altri paesi europei) gli stessi tifosi nelle scelte che contano
I supporters organizzati della Sampdoria avanzano poi idee di riforma anche del calcio giovanile, di salvaguardia di marchi e storia dei club. O ancora di limitare lo strapotere dei procuratori e delle televisioni, modificando l’orario e le date delle partite perché diventino più accessibili a tutti. Insomma, rimettere al centro i tifosi e la loro passione, motore della Serie A e del calcio in generale. Perché, chiudono gli Ultras Tito, “Possono andare a giocare anche su Marte, senza i suoi tifosi, il calcio è niente“.