La Sampdoria di Roberto D’aversa sta facendo dimenticare quella di Claudio Ranieri. Con il gioco, il coraggio e i risultati. Insomma in Casa Sampdoria si può dare un caro saluto alle vedove di Ranieri e dire bravo Ferrero
Vorrei tornare alla prima Puntina della stagione blucerchiata di quest’anno, quella di Coppa Italia, a Ferragosto, quando la Sampdoria non fece una partita perfetta contro l’Alessandria.
Ma scrissi, e dissi, che avevo visto più calcio quella sera che in tutta la stagione precedente, persino al di là del passaggio del turno.
E la stessa Puntina ho potuto scriverla dopo la partita con il Milan, persa del tutto immeritatamente, dopo il pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo, e dopo il pareggio di domenica scorsa al Ferraris contro l’Inter. Partita dove la Sampdoria avrebbe potuto perdere, ma avrebbe potuto anche vincere, e soprattutto ha messo in mostra il miglior calcio visto contro i nerazzurri quest’anno.
E così oggi abbiamo visto uno straordinario Caputo. Se domenica il nuovo arrivato era rimasto un po’ in ombra e quasi avulso dal gioco, sprecando anche uno splendido assist di Bereszinsky con una ciabattata abbastanza indegna, oggi si è capito perfettamente perchè il questi anni è esploso dai campionati con la maglia della Virtus Entella con il presidente Gozzi che l’avrebbe voluto come bandiera assoluta, alle imprese di Empoli con i 42 gol, alle stagioni con il Sassuolo che l’hanno portato ai vertici della classifica dei cannonieri della serie A a un’età matura e anche in Nazionale.
La Sampdoria di Ferrero continua a stupire e a fare bene in campo
Sampdoria, un caro saluto alle vedove di Ranieri e bravo Ferrero
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Insomma, oggi abbiamo visto perchè Caputo è Caputo e il peso realizzativo che può avere in questa squadra, in coppia con Quagliarella o, appena sarà recuperato, a mio parere, ancor più con Gabbiadini, con cui è più complementare.
E poi, esattamente come contro l’Inter, abbiamo visto un Candreva maestoso, pronto ad operare non solo sulle fasce, ma anche per vie centrali. E anche il fatto che Damsgaard abbia iniziato a crescere rispetto alle pessime prestazioni di inizio campionato fa pensare che il meglio debba ancora venire.
Il merito, uno dei meriti, di tutto questo è a mio parere di Roberto D’Aversa, che mette la squadra bene in campo, senza rinunciare mai a giocare.
E vorrei dedicarlo alle vedove inconsolabili di Ranieri, che qualche mese fa ci spiegavano che senza sir Claudio la retrocessione sarebbe stata certa e chissenefregava se non faceva giocare i giovani, se non valorizzava il patrimonio della società non creando plusvalenze come invece faceva Giampaolo (e questo si è visto drammaticamente nel mercato di questa estate) o se Askildsen, che a mio parere è quello destinato a crescere più di tutti a centrocampo, ha giocato 91 minuti in tutta la stagione, quello che per me è un reato calcistico. Anche e soprattutto ricordando la splendida rete realizzata l’anno prima.
Insomma, le vedove di Ranieri possono finalmente vedere schemi e gioco costruito al di là delle iniziative individuali. Ma anche dal concetto di palla lunga e pedalare.
L’altro merito di tutto questo, occorre dirlo, anche se non si tratta del mio bene culturale di riferimento, è di Massimo Ferrero e della società. Che non ha il mio stile, che non sempre è gradevole, che a volte è imbarazzante, ma che ogni anno mette in piedi una squadra che fa bene in serie A. E assicura bilanci puliti, persino l’ultimo in perdita. E non è poco.
A un certo punto, oggi, su Sky è andata via la voce dei commentatori e per dieci minuti buoni il sonoro è stato solo quello del campo, come lo scorso anno quando allo stadio eravamo solo noi.
Si sentivano solo i tifosi doriani, per una volta padroni dello stadio, come mai lo sono stati in casa in questa stagione, e i cori erano tutti contro il presidente.
A mio parere, alla luce di ciò che stiamo vedendo e anche del mercato di quest’anno è assolutamente sbagliato e ingiustificato e credo che osservatori onesti – non ferreriani – abbiano il diritto e il dovere di dirlo, sfidando l’impopolarità.
E le vedove, oggi, se sanno guardare, hanno trovato un nuovo amore.
L’obiettivo della Sampdoria è confermarsi nella parte sinistra della classifica
Sampdoria, un caro saluto alle vedove di Ranieri e bravo Ferrero