Paradiso, Inferno e Purgatorio dove oggi si trova la Sampdoria di Marco Giampaolo. Ma a pensarci bene non è un posto che fa per noi…
Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormi mai. Voglio una vita, la voglio piena di guai…
Eh sì, alla Sampdoria piace proprio complicarsi la vita, perché sarebbero bastati quei tre o quattro pareggi in più per togliersi dal buco nero della lotta salvezza di questo strano e, da un certo punto di vista, entusiasmante campionato.
Bello no sia chiaro, la qualità lascia parecchio a desiderare, ma, senza dubbio, possiamo definirlo equilibrato. Modesto ma equilibrato.
A sette giornate dalla fine è ancora tutto in gioco, tutto da decidere. Squadre che sembravano avere un destino segnato si ritrovano a sperare di prendere al volo e in corsa il treno della speranza.
È anche vero che, ad oggi, è una gara a chi fa peggio, e alla fine, sia in fondo che in alto, se la caverà chi avrà l’esperienza, l’intelligenza e anche un po’ la fortuna di sfruttare i passi falsi altrui nel momento giusto.
Dovendosi ancora scrivere ogni pagina del libro che racconterà chi finirà all’inferno e chi in paradiso, e qui Dante ci andrebbe a nozze, il pathos allieterà le nostre domeniche (domeniche si fa per dire) fino alla zona Cesarini di questo campionato.
La Sampdoria a Bologna in cerca di passaggio verso il Paradiso
Sampdoria, un posto in Purgatorio non fa per noi…
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La Sampdoria è lì, favorita ma comunque immischiata nella lotta, incapace di fare, nonostante la qualità di alcuni protagonisti, il passo decisivo. Eppure, lo dicevamo qualche riga sopra, sarebbe bastato quel punto al Picco, un punto con i giallorossi e qualche altro pareggino qua e là, d’altronde esistono anche i pareggi, non deve essere per forza sempre o bianco o nero.
Lunedì un’altra bestia nera, quel Bologna che al pari del Cagliari ci ha sempre reso la vita impossibile e spesso la vita ce l’ha proprio complicata.
È arrivato il momento di cambiare strada, sia per quanto concerne le squadre per noi “maledette” che per quanto riguarda l’incapacità di portare a casa quel tanto importante punticino.
Qualcuno storcerebbe il naso? Neanche per sogno! Tornare dalla trasferta del Dall’Ara muovendo la classifica, con un occhio alle dirette concorrenti che sulla carta hanno incontri sicuramente impegnativi, e sperando di continuare invece a seguire la strada che, escluse le sconfitte con i sardi, ci ha visto sempre “vincenti” con le squadre che ci seguono e inseguono, sarebbe un passo decisivo verso l’obiettivo.
Grinta, cuore, convinzione e voglia. La Sampdoria, per una volta, deve farsi forza delle motivazioni, quelle che dovrebbero essere scontate contro un avversario che ormai, fortuna loro, non ne ha più.