L’esperienza di Walter Sabatini alla Sampdoria non era finita bene, con la lite con Ferrero: il ds torna a parlare, con rimpianto, dell’addio a Genova
L’esperienza di Walter Sabatini alla Sampdoria è durata troppo poco. Dal giugno 2018 all’aprile 2019 quando il ds si dimise dopo un’accesissima discussione con il presidente Massimo Ferrero in seguito a una sconfitta a Bologna. Era il lontano 20 aprile del 2019.
Al Secolo XIX, Sabatini, disoccupato dopo l’esperienza alla Salernitana (finita ancora in modo brusco dopo gli screzi con Iervolino), ha parlato ancora della sua esperienza a Genova. Un’esperienza che porta con sé molti rimpianti, anche a causa delle sue precarie condizioni fisiche.
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Sabatini è molto duro con il suo operato e si critica aspramente per quanto fatto. Elogiando, invece, il lavoro di Carlo Osti, al momento responsabile delle aree tecniche blucerchiate:
Non ero in condizioni fisiche per poter lavorare bene, per fortuna c’era Osti che è molto bravo. Sono rammaricato di ciò che non ho fatto, Genova è civilissima, la tifoseria della Samp merita qualsiasi sforzo. Sono stato molto deludente, non me lo perdono, nella vita e nel calcio è ridicolo non prendere atto delle proprie responsabilità.
Quando è andato via sulla panchina c’era Marco Giampaolo, giunto all’ultimo anno del primo triennio. Il tecnico è tornato lo scorso gennaio ed è pronto ad aprire un altro ciclo a Genova:
Resto un simpatizzante, quando la Samp gioca messaggio Giampaolo e i miei ex giocatori, la seguo. Giampaolo a volte esagera ma meglio così che essere distaccati. Il calcio è tragedia, non un gioco, un vizio che comporta sofferenza. E lui è ottimo interprete della sofferenza. La sua Samp è partita molto bene.