L’allenatore della Sampdoria Women Salvatore Mango ha rilasciato un’intervista dove parla delle sue ragazze citando anche Boskov e Mazzone…
Salvatore Mango è arrivato alla fine della scorsa stagione al posto di Antonio Cincotta per guidare la Sampdoria Women, le ragazze blucerchiate sono riuscite a ribaltare la classifica che le vedeva quasi irrimediabilmente in Serie B strappando una splendida salvezza all’ultimo respiro. Quest’anno la squadra ha rischiato di non partecipare alla Serie A, ma alla fine tutto è stato risolto.
Salvatore Mango ha rilasciato un’intervista a Il Secolo XIX dove parla della sua esperienza alla guida delle ragazze blucerchiate, ecco le sue parole:
Sono un vecchio romantico, la mia forza sono i valori, sono all’antica, un genovese napoletano. Creo legami forti. Mi piacevano i Mazzone, i Boskov. Il rapporto umano vince sempre, fa la differenza. E alla Sampdoria Women c’è un’alchimia unica.
Cosa le sta dando questa esperienza?
Pensavo fosse un calcio meno competitivo, sbagliavo. Il calcio delle mie ragazze è pulito, mi rispecchia. E chi le vede giocare se ne innamora. Re ha detto che sono il loro faro, la ringrazio. C’è affetto vero, per il compleanno mi hanno fatto una festa a sorpresa, come se fossero le mie figlie.
Ha cambiato qualcosa nel suo metodo?
No. Ho allenato 16 anni di seguito in D e C, e non vedo differenze. Anzi le ragazze a volte le devo fermare io in allenamento. Andiamo a 200 all’ora, ci ammazziamo di fatica, ma col sorriso, il segreto è quello. Il lavoro duro l’anno scorso ci ha premiato, con il nostro calcio aggressivo.
Le parole del tecnico blucerchiato
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Come si affrontano i momenti più difficili?
Ricordandosi che siamo fortunati. E sdrammatizzando, le ragazze soffrono più dei maschi per i loro errori, sono più riflessive, e le incoraggio. Per scherzare su come è nato il nostro gruppo dico che ci hanno preso tutti al “gratta e vinci” o dico “amm fatt na bella ’nzalata”, il napoletano mi aiuta e mi fa pensare ai miei che non ci sono più.
Nel suo curriculum c’è anche una canzone.
“Cerco un posto nel mondo”. Sette anni fa insegnavo tattica a Marassi, ai ragazzi in carcere ed è venuta fuori questa idea a sfondo benefico, per aiutarli. La canzone ha venduto tanto. E ora canto con le ragazze. Quando intonano Lettera da Amsterdam prima delle gare sono stupende.