Pasquale Sensibile torna a parlare di Sampdoria. Lo fa cominciando da Ranieri poi Keita e Candreva fino a Colley che merità di più della Sampdoria…
Il regno di Pasquale Sensibile alla Sampdoria dura poco. Dal 13 giugno 2011 alle dimissioni del 17 dicembre 2012, giorno in cui viene esonerato anche Ciro Ferrara. Una stagione e mezza disastrosa. Dalla scelta dei tecnici, quella di Iachini non è farina del suo sacco mentre l’esonero sì. Alla scelta dei giocatori, di chi ‘sporcare’ la maglia della Sampdoria. Meglio non fare nomi.
Non contento ogni tanto parla di Sampdoria. L’ha fatto ancora. L’ha fatto a Tmw Radio. Si comincia a parlare di Claudio Ranieri. “Mi ritengo privilegiato di conoscerlo personalmente, lavorai con lui alla Juventus nel 2007 e ricordo che l’allora ad Blanc mi coinvolse molto nella scelta del mister e nella fase di arrivo a Torino. Da allora ho mantenuto un rapporto di stima personale col mister, e dico che innanzitutto siamo di fronte a un galantuomo, a uno d’altri tempi, un professionista nato. Si dedica con passione al gioco e ha la capacità di rendere tutto semplice, con la saggezza di chi ha la sua età. Questo mix ha portato l’ambiente Samp a trovare equilibrio, continuità e la competitività che merita”.
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Le perle di Pasquale Sensibile su Ranieri, Keita e Colley
Gioca facile. Facile commentare anche la campagna acquisti, gli arrivi a Genova di Keita e Candreva. “Per motivi diversi avevano entrambi bisogno di nuove sfide e nuovi stimoli. Non per il loro valore, ma per l’entusiasmo che si era affievolito nei loro club. Essere allenati da Ranieri ha avuto un peso importante. Keita può tornare a livelli altissimi, a quelli che l’hanno portato dalla Lazio all’Inter, semplicemente perché è molto serio e ama la sua professione. Appena ritroverà condizione atletica può spostare gli equilibri della Sampdoria“.
Si chiude con il mancato trasferimento di Colley in Premier League. “Ha fatto passi da gigante, in Belgio aveva dimostrato già di essere tra i centrali più affidabili ma sappiamo che campionato ed allenatori italiani possono incidere in modo determinante sulla crescita individuale. Per i difensori anche in quella per la tattica di reparto. In questa sessione di mercato non si è mosso, capita, ma credo che possa ambire a club di livello superiore…“. Ancora una volta, grazie…