Il presidente della Lega di Serie A Dal Pino fa un appello al Governo su come evitare che il calcio italiano finisca nel baratro dopo la pandemia di Covid
La pandemia di Covid sta colpendo tutti i settori dell’industria italiana. Il calcio non fa eccezione. Il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino è molto preoccupato per il futuro del calcio italiano. Per questo ha scritto al premier Giuseppe Conte: “Ho scritto al premier Conte usando un tono diretto. Chi banalizza il mondo del pallone non conosce la sua importanza, il calcio è innanzitutto un’industria primaria dell’entertainment”.
Sarebbe un errore ricondurre l’intero movimento calcistico ai giocatori che guadagnano milioni: “Il calcio è un fenomeno attorno a cui si coagula l’interesse di 30 milioni di persone. Il calcio non è solo star, campioni, ingaggi milionari, ma un movimento che coinvolge 300 mila lavoratori complessivi. Il calcio ha un linguaggio universale, perciò chiedo al Governo che si possa ragionare insieme”.
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Per Dal Pino le soluzioni possono essere tre: “Ristori per i danni sofferti dal calcio a causa delle misure restrittive, la richiesta ai ministri per lavorare insieme e l’attenzione al valore del calcio. Sia in Italia, per la dimensione sociale che ha, sia all’estero come veicolo di comunicazione. Rischiamo il disastro economico”.
Dal Pino insiste molto sul considerare il calcio come una vera e propria industria: “Il calcio un fatturato di 4,7 miliardi. Tre prodotti dalla serie A. Versa contributi fiscali di 1,2 miliardi, è la locomotiva di tutto lo sport italiano e ha un ruolo sociale rilevante. Il Governo ha destinato forme di ristoro a settori produttivi: perché non viene considerato il calcio che denuncia perdite per 600 milioni, dopo che per un anno viene impedito l’accesso del pubblico negli stadi?”.