In discussione i calendari della Serie A: si può andare oltre ferragosto. I presidenti sono più negativi. Cairo: “Niente accanimenti”
L’idea di ricominciare i campionati a maggio sta pian piano diventando sempre più un’utopia. Le leghe nazionali, allora, stanno pensando a dei calendari per completare la stagione tra inizio giugno e ferragosto, lasciando poi circa 10 giorni di riposo prima della stagione 2020/21. Per farlo è in discussione alla Fifa una norma per allungare i contratti oltre il 30 giugno, non pagando, però i compensi per luglio e agosto, considerando come mesi di vacanza marzo e aprile.
I calendari della Serie A delle altre leghe sarebbero organizzati per far disputare le partite rimanenti tra il 3 giugno e il 12 luglio, giocando le coppe europee dopo il termine delle leghe. Si arriverebbe, così, con le finali di Champions ed Europa League intorno a ferragosto.
LEGGI ANCHE Sampdoria, problema prestiti: a rischio 23 milioni?
I presidenti della Serie A, però, non sembrano entusiasti dell’idea. A cominciare da Cairo che, infatti, ha dichiarato che: “Andare oltre il 30 giugno complicherebbe anche la stagione successiva. Non deve esserci un accanimento”.
La Figc, con le parole di Gravina, spinge per finire, senza dover correre il rischio di vedere una Serie A a 22 squadre l’anno prossimo: “L’ideale è arrivare al 30 luglio, iniziando a giocare a maggio. L’ipotesi di arrivare a 22 squadre farebbe apparire la Serie A come un campionato schizofrenico”.
L’ottimismo delle leghe, soprattutto della Figc, quindi, mal si sposa con l’umore dei presidenti, più riluttanti all’idea di comprimere i calendari anche dell’anno prossimo per terminare la stagione 2019/20. Il futuro è ancora molto nebuloso.