La Serie A deve prendere una decisione sui diritti tv: tre fondi di private equity hanno fondato una newco, primi rifiuti da parte di Lazio e Juventus
I fondi di private equity continuano a essere interessati ai diritti tv della Serie A. C’è una nuova iniziativa, riportata da Il Sole 24 Ore, che riguarderebbe la fondazione di un consorzio da parte di Carlyle Group, Apax Partners e Three Hills Capital Partners per un’alleanza con la Lega e i presidenti della massima serie italiana.
I tre fondi, inoltre, avrebbero anche già costituito una newco dal nome “Love for Football”. Il progetto sarebbe diverso dai tanti già arrivati alla Lega, che sarebbe sempre più decisa a valutare nuovi progetti per far crescere il business dei diritti tv. La Serie A vuole, dunque, entrare in una nuova fase per promuovere al meglio il prodotto.
Serie A, diritti tv: le posizioni di Lazio e Juventus
Serie A, diritti tv, tornano i fondi: fondata una newco. I dettagli
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Stando a quanto avrebbe raccolto Il Sole 24 Ore, nell’assemblea di Lega dello scorso 28 settembre, il presidente Lorenzo Casini avrebbe svelato di aver avuto un colloquio con i rappresentanti dei fondi, enfatizzando il valore del prodotto della Serie A:
Se ci cercavano era per l’enorme patrimonio a nostra disposizione.
Lazio e Juventus – si legge – sarebbero contrarie, mentre rimane da considerare l’opzione della fondazione della media company, su cui la Lega lavora da tempo. La volontà, espressa nell’assemblea, è quella di dare un’accelerata per avere ” la governance pronta per la fine dell’anno”.
Rimarrebbe da capire come conciliare l’ingresso dei fondi insieme alla fondazione della media company:
Con questo scenario davanti resta da capire come si potrebbe inserire e conciliare l’ingresso di fondi di private equity come partner. La Serie A non è nuova ad aprire trattative con gruppi finanziari. Due anni fa la Lega e i club si erano decisi ad andare in esclusiva con la cordata Cvc, Advent e Fsi. L’offerta però non arrivò al capolinea, bocciata in assemblea da un nocciolo duro di presidenti contrari, tra i quali Claudio Lotito della Lazio e Aurelio De Laurentiis del Napoli, quest’ultimo più possibilista ma a patto di avere un progetto dove la Lega e i club siano direttamente protagonisti.