Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha confermato l’obiettivo di riaprire gli stadi in serie A al 75% della loro capienza.
In una conferenza stampa al termine del Consiglio Federale il presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha auspicato la riapertura degli stadi fino al 75% della loro capienza.
Gravina ha anche fatto anche una riflessione sulla situazione attuale delle presenze di tifosi negli stadi di serie A.
Più volte abbiamo invitato tutti a un senso di responsabilità. Ma ci sono alcuni settori di alcuni stadi che non hanno voluto aderire al 50% per la logica del ‘o tutti o nessuno’. Speriamo che quando ci sarà il 75% si sarà invogliati ad entrare.
Aumentare la capienza degli stadi al 75% a breve: l’obiettivo del presidente FIGC Gravina
Serie A, Gravina: stadi obiettivo capienza al 75%
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Aumentare l’apertura ad una presenza maggiore di tifosi negli stadi difficilmente sarà possibile, già, per la fase finale della Nations League in programma per la Nazionale azzurra la prossima settimana, quando tra mercoledì e domenica si disputeranno semifinali e finali tra San Siro e l’Allianz Stadium.
Gravina chiude a questa possibilità.
Non siamo pronti, al di là di quelle che possono essere le decisioni. Avrei voluto saperlo un mese fa per programmare una politica di comunicazione. Le società faranno ancora più fatica anche nella campagna abbonamenti. Io già ho dato disposizione che oltre il 50 non andiamo per la Nations League.
Una decisione in merito sull’aumento prima al 75% e poi al 100% di capienza dipenderà in serie A dalle scelte del Comitato Tecnico Scientifico. Le società ci sperano, i tifosi anche, ma tutto è legato al monitoraggio dei dati dell’emergenza Covid nelle prossime settimane. I segnali in tal senso sono incoraggianti.
E il presidente della FIGC lo spera, anche se ricorda come, ad oggi, in tanti stadi non si arrivi ad occupare tutti i posti disponibili e quindi non c’è fretta di farlo immediatamente al 100%.
Me lo aspetto in tempi rapidi. Aspettiamo intanto un provvedimento per il 75 che ancora non c’è, poi affronteremo anche quello. Non facciamolo diventare un riferimento indispensabile nelle nostre priorità perché in molti stadi nemmeno con il 50% si è arrivati al sold out.