Serie A, la Sampdoria tra i club più aiutati dallo Stato. La classifica elaborata da Calcio&Finanza
Le società di Serie A battono cassa allo Stato ma si dimenticano degli aiuti già ricevuti. Che sono parecchi consistenti.
L’analisi del quotidiano economico Verità&Affari partendo dallo studio condotto dal portale specializzato CalcioFInanza cristallizza un quadro desolante, che purtroppo coinvolge anche la nostra Sampdoria, come tutte le squadre di Serie A e non solo.
Grazie ad una norma varata nei primi mesi della pandemia, i club maggiori avrebbero rivalutato patrimonialmente beni, marchi, immobili e ovviamente anche i cartellini dei calciatori per un totale complessivo di 935 milioni di euro.
La sintesi in poche parole di Fabio Pavesi, giornalista del quodiano diretto da Franco Bechis:
Una cifra record che ha permesso ai club di irrobustire a gratis i claudicanti bilanci solo con una manovra contabile. Un tratto di penna et voilà, società con patrimoni in forte passivo si sono ritrovate con capitali tornati miracolosamente in positivo.
Serie A, la Sampdoria tra i club più aiutati dallo Stato. La classifica
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Guidano la classifica l’Udinese c e le milanesi, tutte con oltre 200 milioni di euro di patrimonio rivautato, poi distaccato il Napoli (con una 75 milioni di patrimonio rivalutato).
La Sampdoria è quinta in questa poco invidiabile classifica: quasi 62 milioni di patrimonio rivalutato… A ruota poi Torino e Genoa (il riferimento è l’anno 2020 quando i rossoblu erano ancora in serie A).
Ma non finisce qui. C’è un altro regalo, che però sta per scadere. La proroga delle scadenze fiscali e relative ai contributi
Continua Pavesi:
Oltre al regalo governativo che ha rimpinguato contabilmente i patrimoni ai minimi se non negativi, l’azienda del pallone ha goduto della sospensione più volte prorogate dei versamenti tributari e contributivi. Una bella boccata d’ossigeno per i club che ha voluto dire non versare nei tempi previsti quasi 1 miliardo tra tasse e contributi previdenziali.
Ora però arriva il redde rationem con la scadenza di metà dicembre, in cui i club dovrebbero regolarizzare le pendenze con il Fisco italiano e l’Inps.
E c’è da scommettere che partirà l’ennesimo appello (al nuovo governo) per una richiesta di nuova proroga, oltre che agli appelli già partiti per i sostegni alle bollette. Pensate che in questo lasso di tempo i club abbiano usato le garanzie concesse per risanare loro conti? Una pia illusione.