La ripresa degli allenamenti potrebbe scattare prima per alcune squadre di Serie A: aprono diversi centri, Bogliasco rimane chiuso
Alla vigilia del fatidico 4 maggio la Serie A è divisa tra squadre che possono tornare ad allenarsi e squadre che sono ancora in attesa. Il decreto che vieta gli allenamenti di gruppo è stato infatti superato dalle ordinanze di Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sardegna, che hanno dato il via libera. La ripresa sarà per pochi club di Serie A, con Bogliasco, al momento, ancora chiuso.
Il Sassuolo ricomincerà il 4 maggio, con sei atleti all’ora e divisi nei tre campi del centro sportivo, il Bologna il cinque, la Lazio il sei e la Roma il giorno seguente. Potrebbe cominciare ad allenarsi anche il Parma, ma, come emerge dal proprio sito: “Gli atleti dalla prossima settimana potranno avvalersi del centro sportivo… previo rispetto del protocollo sanitario e del regolamento di utilizzo elaborato in collaborazione con i medici del club”. I ducali sembrano quindi in attesa di un protocollo interno.
La Spal, intanto, rinuncerà a questo privilegio “a in attesa del protocollo sanitario e delle norme sulla definizione di ripresa delle competizioni sportive”.
I giocatori dovranno seguire regole ferree, naturalmente: niente pallone, doccia a casa e si arriva al campo già vestiti. Le società, quindi, mettono a disposizione solo i campi. Palestre chiuse.
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Perché allora Bogliasco no e gli altri centri sì? Perché ci sono regioni che aprono prima di altre? Oggi il comitato tecnico-scientifico del governo dovrebbe riunirsi, dopo un pressing delle regioni, per decidere in merito alla ripresa anche per gli allenamenti delle squadre. Sempre in forma individuale, con possibilità di frequentare solo il campo del centro sportivo, ma sarebbe comunque un lento inizio.