Il presidente del Pisa, Alex Knaster, potrebbe già dire addio al club toscano: solo qualche settimana fa gli esposti alla Serie B contro la Sampdoria
Alex Knaster pronto a salutare il Pisa? È ancora presto per dirlo, ma l’ipotesi non è più così remota. Il patron americano, infatti, nelle ultime settimane è apparso piuttosto irritato dalla situazione attorno al club toscano, puntando il dito contro le istituzioni, in particolare contro il Comune. Al centro della questione la mancata cooperazione per la realizzazione del centro sportivo e il rifacimento dell’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani, che si chiamerà “Cetilar Arena”.
Alcuni giorni fa, Knaster si era espresso così:
Abbiamo superato i nostri obiettivi nelle questioni sotto il nostro controllo, mentre vi è stato un fallimento totale nelle questioni che richiedono approvazioni e supporto dal Comune e dalla Regione. In alcuni momenti ho dovuto considerare molte opportunità che mi sono state presentate. Abbiamo acquistato il terreno per il centro di allenamento per diversi milioni tre anni fa, e ancora è inesistente. Tutte le promesse dei politici sono state ripetutamente infrante
Il proprietario del Pisa, insomma, vuole costruire, operare, investire, ma non trova riscontro nelle istituzioni locali. E, secondo il Corriere dello Sport, questo tira e molla potrebbe indurre Knaster a dire addio al club.
Dagli esposti contro la Sampdoria ai rapporti freddi con le istituzioni: Knaster e Pisa, sarà addio?
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Se i rapporti col Comune di Pisa non dovessero migliorare a breve, idem quelli con la Regione, il rischio di una cessione della squadra diventerebbe un’ipotesi probabile. Knaster, che insieme a James Dinan e Gianluca Vialli aveva provato a rilevare la Sampdoria da Massimo Ferrero, ha poi acquistato i nerazzurri nel 2021, con l’approccio americano di investire soprattutto nelle infrastrutture.
Solo pochi giorni fa il patron pisano era stato capofila negli esposti proprio contro la Sampdoria presso la Lega Serie B, contestando le operazioni che Pietro Accardi ha condotto sia in entrata (Simone Romagnoli ad esempio) sia in uscita, in particolare le rescissioni di Andrea Conti e Valerio Verre. Ora, però, si ritrova a dover fronteggiare le istituzioni politiche a Pisa, con la pazienza che sta diminuendo.