Legrottaglie contempla ed è soddisfatto di quanto ha fatto finora la Sampdoria, ma non è ancora il momento di fermarsi
La corsa per arrivare ai playoff è appena terminata. La Sampdoria ha raggiunto il suo primo obiettivo stagionale. Ma non può certo smettere di correre. Di fronte a lei ci sono ancora partite, ancora minuti di lotta per poter tagliare il traguardo che davvero i club si è prefissato.
Per questo Nicola Legrottaglie invita tutti a non fermarsi. La meta è davanti agli occhi, non è ancora il momento di arrestarsi. E’ con un versetto di San Paolo che comincia il post dell’ Head of Performance blucerchiato, che analizza quanto successo in Sampdoria-Reggiana, tracciando anche un bilancio dell’annata sampdoriana:
“Corriamo verso la meta per ottenere il premio”. Le parole del mio amico Paolo mi fanno pensare a una gara, una stagione, in cui, dopo tante giornate, si arriva in fondo. Si guarda indietro e si vedono le impronte che abbiamo lasciato. Abbiamo fatto bene? Abbiamo dato abbastanza? Cosa cambieremmo se potessimo ricominciare, cosa non faremmo se, se e se…
Sampdoria, Legrottaglie: “C’è ancora strada da fare”
SOCIAL – Sampdoria, Nicola Legrottaglie: continuiamo a correre
LEGGI ANCHE VIDEO – Sampdoria, l’urlo del Ferraris al goal di Esposito
Ma le ipotesi si fanno per il futuro, non per il passato. Il passato va letto per capire se quello che si è fatto ha lasciato il segno e se questo segno sia positivo o meno. Così Legrottaglie guarda alla stagione della Sampdoria, ma anche a quanto fatto da Sven-Goran Eriksson, acclamato da tutto il Luigi Ferraris.
Un segno della gratitudine di un popolo, che manifesta come l’impronta lasciata sia grande. Quella dell’allenatore svedese e, insieme, di chi ha costruito l’impresa di arrivare ai playoff. Così Legrottaglie si ferma un attimo a guardare:
Il tempo del se però è solo il futuro, perché rivolti al passato non danno risposte utili a cambiarlo. Possiamo solo vedere dove siamo arrivati e cosa abbiamo davanti. Quando alzando gli occhi ci si trova sotto un abbraccio grande quanto uno stadio, significa che quelle impronte sono rimaste anche nella vita degli altri e il premio ha la forma della gratitudine, della stima, dell’amore. Grazie mister!
L’attimo di contemplazione però finisce. Anche perché la Sampdoria deve ancora completare la sua opera, il suo capolavoro. Quello che Legrottaglie ha visto, al di là dell’omaggio a Eriksson, è tanto, ma non tutto. E’ ciò che Andrea Pirlo, i suoi ragazzi, la dirigenza e tutti quanti hanno fatto per raggiungere l’obiettivo minimo. Ora si ricomincia a correre:
Poi si riprende la corsa. C’è ancora strada. C’è ancora meta