Rabbia e delusione per D’Aversa dopo Torino-Sampdoria, i dati sui falli fatti indizio importante dell’andamento della partita. E il calendario non è più un valido alibi…
Non era ancora precisamente la sera di Halloween, ma la Sampdoria contro il Torino ha visto davvero i fantasmi. Un 3-0 impietoso, con statistiche della gara ancora peggiori, ha inchiodato i blucerchiati di D’Aversa a un confronto faccia a faccia che non ha risparmiato nessuno. Negli spogliatoi si è discusso animatamente sul da farsi per reagire al meglio ad una prestazione che D’Aversa stesso ha definito “pessima”.
Il tecnico della Sampdoria si è presentato ai microfoni di Dazn molto deluso e arrabbiato, esprimendo anche la necessità, condivisa dalla squadra, di andare in ritiro da lunedì. Soprattutto dopo una partita in cui sembrava che a voler vincere fosse solo il Torino. E il numero dei falli commessi dice che la Sampdoria ha messo poco carattere…
L’aspetto preoccupante è che siamo riusciti a fare solo 8 falli e il Torino 19, dimostrando che ci teneva a portare a casa la vittoria.
Torino-Sampdoria, i falli fatti indizio di voglia di vincere. D’Aversa non cerca alcun alibi
Torino-Sampdoria, D’Aversa e i falli commessi: squadra senza carattere
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In una partita come questa, la quantità di falli commessi è indice, secondo Roberto D’Aversa, di una maggiore motivazione a fare il risultato nel Torino rispetto ad un’imbambolata Sampdoria. Una circostanza valevole per questa partita in cui la differenza di grinta si è sentita. Ma va sottolineato come, in tutto il campionato, il Torino abbia commesso 212 irregolarità di gioco, praticamente il doppio del Napoli (114 falli fatti) e molto più del Milan (129). La Sampdoria, a quota 140, è in buona compagnia del Genoa (142), del Cagliari (139), dell’Empoli (131).
Insomma, nel nostro campionato il maggior numero di falli commessi non è sempre sinonimo di vittoria, ma D’Aversa non a torto lo ha ritenuto indicativo per un Torino-Sampdoria in cui i blucerchiati hanno mancato di forza di volontà e di rivalsa.
Ne esce una Sampdoria senza alibi, senza più scusanti valide a giustificare o minimizzare i risultati negativi. Nemmeno il calendario, secondo D’Aversa, è una motivazione che regge ancora:
Il calendario finora è stato difficile, ma stasera non c’entra il calendario, bisogna cambiare atteggiamento perché la prestazione è stata pessima