Dopo le tante voci alla fine arrivano le dimissioni di Alfredo Trentalange che non è più a capo dell’AIA, dopo il ‘caso D’Onofrio’.
Non è più il presidente dell’AIA, Alfredo Trentalange. Notizia che a dire il vero era nell’aria da giorni, viste le novità legate al ‘caso D’Onofrio’, che mettevano in risalto anche il ruolo dell’ex fischietto e la nomina dell’ex procuratore arbitrale, che era stato nominato alla carica mentre si trovava agli arresti domiciliari per scontare una condanna a 2 anni e 8 mesi per reati legati al mercato degli stupefacenti.
Gli investigatori della Procura Figc guidata da Gabriele Chiné, infatti, hanno accertato ripetute violazioni al Codice di Giustizia Sportiva e al regolamento AIA da parte dell’ex capo degli arbitri. Tutto questo per il “rapporto consolidato” con Rosario D’Onofrio.
‘Caso D’Onofrio’: il comunicato dell’AIA su Trentalange
UFFICIALE – ‘Caso D’Onofrio’: Trentalante si dimette, il comunicato dell’AIA
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L’ufficialità della notizia è arrivata con un comunicato della stessa AIA.
Alfredo Trentalange ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Questa sera, alle ore 21, i Componenti del Comitato Nazionale dell’AIA incontreranno in videocall i Presidenti delle rispettive macro regioni per spiegare le ragioni di questa scelta.
Alfredo Trentalange. Figura che i tifosi della Sampdoria non hanno dimenticato. Era lui il fischietto della famigerata Bologna-Sampdoria del 16 maggio 1999. Costata la retrocessione ai blucerchiati, per colpa di un rigore che lo stesso fischietto non molto tempo dopo aveva ammesso come inesistente. Oggi Trentalange, è ufficiale, non è più a capo dell’AIA.