Risse, scontri e momenti di tensione tra i tifosi del Brasile, dell’Argentina e la polizia nella notte al Maracanà: protagonista anche il Dibu Martinez
La partita di qualificazione al Mondiale del 2026 tra Brasile e Argentina al Maracanà di Rio de Janeiro è stata il teatro di momenti di tensione e scontri tra i tifosi e la polizia, che niente hanno a che vedere con il calcio giocato. E che hanno contribuito a ritardare l’inizio del match, poi vinto dall’Argentina grazie al goal di Nicolas Otamendi.
Il caos è iniziato al momento degli inni nazionali. Quello dell’Argentina, ospite nello stadio dove poche settimane fa la Fluminense ha vinto la Copa Libertadores contro il Boca Juniors, è stato fischiatissimo e proprio questo atteggiamento dei brasiliani ha scatenato la rissa nel settore sud, dove erano presenti circa tremila argentini.
Brasile-Argentina, Messi e compagni abbandonano il campo per gli scontri
VIDEO – Brasile-Argentina, rissa e scontri tra tifosi e la polizia
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Botte, seggiolini che sono volati e scontri con la polizia, che ha preso a manganellate i tifosi. I calciatori dell’Argentina si sono recati subito presso le tribune per chiedere ai poliziotti di fermarsi, con Emiliano Martinez, il portiere, che ha anche provato a strappare il manganello a un poliziotto. A quel punto l’Argentina ha scelto di rientrare nello spogliatoio.
La scelta è stata del capitano Lionel Messi, dato che in quelle condizioni era impossibile giocare. La sfida è così iniziata 27 minuti dopo l’orario previsto, con gli scontri sedati grazie a un cordone divisivo posto tra i tifosi brasiliani e quelli argentini.