Alla cerimonia di intitolazione di Viale Vialli a Rapallo era presente anche Ivano Bonetti, che ha ricordato con tanta emozione il compagno alla Sampdoria e si è improvvisato capo ultras
“Per me Luca era tutto. Non mi rendo ancora conto…” è con la voce rotta dall’emozione che Ivano Bonetti pronuncia queste parole dal palchetto installato a Rapallo nel parcheggio antistante lo stadio Umberto Macera, davanti a quello che, da ora in avanti, sarà Viale Gianluca Vialli. Un’idea divenuta realtà in pochissimo tempo, applaudita fortemente dall’ex calciatore blucerchiato, ideatore di un’altra iniziativa in ricordo di Luca, i braccialetti della fratellanza:
Sono felice di essere qui, ringrazio l’amministrazione perché siete stati i primi a dedicare una via a un grande amico, a un invincibile, perché per me era un invincibile, ed è vivo in me tutti i giorni e tutti i minuti.
Erano presenti tanti compagni, fratelli e protagonisti di quella favola che era la Sampdoria scudettata. Ma Bonetti ha ricordato come lui e Vialli fossero identificati come il giorno e la notte, due facce complementari della medaglia, il disordine e la precisione maniacale. Ma è anche per questa differenza che il legame tra i due è stato ancora più indissolubile:
Stavamo bene insieme perché lui era uno precisino organizzava tutto punto per punto, io ero l’altra parte, quella che cercava di tralasciare un po’ le cose, per far sì che ogni tanto, rompendo certe righe, si potesse andare anche oltre la precisione. Per cui la sua precisione la vedevo già dalle tende quando andavo a casa sua, al millimetro coincidevano, bastava che io arrivassi e con un soffio la spostassi un secondo e mi diceva “Ecco, sei arrivato a far disordine”. Spesso veniva a casa mia, che era totalmente il contrario, e c’era un altro mondo.
Sampdoria, Bonetti capo ultras: la folla lo segue e canta “Luca Vialli alé alé”
VIDEO – Sampdoria, Gianluca Vialli: il ricordo da brividi di Ivano Bonetti
LEGGI ANCHE Sampdoria, l’aneddoto di Francesca Mantovani su Vialli: se fosse diventato presidente…
Insieme molto scherzosi, affiatati, grandi amici. Bonetti non riesce ancora a capacitarsi della perdita del fratello blucerchiato a distanza di un anno, convinto che ancora lo stia tenendo d’occhio, impedendogli di commettere errori. L’ex calciatore della Sampdoria, poi, non ha più parole. A un certo punto non sa più come esprimere i suoi sentimenti per Vialli, ancora fortissimi.
E gli viene in mente un modo ancora più poetico: cantargli una canzone. Quella canzone. Tanto è sicuro che Luca lo stia sentendo forte e chiaro. Così che si improvvisa capo ultras, chiede l’aiuto del pubblico, quello dei suoi compagni della Samp d’Oro, tutti cantano con lui:
Quando ci penso mi viene sempre in mentre la sua faccia, il suo sorriso…e anche ora sono sicuro che è lì che mi dice “Non dire cazzate che ti ascolto”. Ne sono convinto. Quindi gli vorrei cantare insieme una canzone, insieme: “Luca Vialli, Luca Vialli, Luca Vialli alè alè, noi ti amiamo e ti adoriamo tu sei meglio di Pelé
Il coro risuona ancora per le strade di Rapallo, intonato più e più volte dai tanti sampdoriani accorsi al Macera prima e dopo la cerimonia della targa. Cantata insieme ai protagonisti della Bella Stagione, ai fratelli di Luca, con Bonetti capo ultras, è tutta un’altra cosa. E sono ancora brividi…