Martin Turk si è presentato ai suoi nuovi tifosi, ha parlato dell’amore del padre per la Sampdoria e dell’idolo Katanec. Ma non solo.
Si presenta ai suoi nuovi tifosi Martin Turk. Il nuovo portiere della Sampdoria, che ha preso il posto in rosa di Nikita Contini, andato in Serie B alla Reggina.
La Samp è una società storica, di grande livello. Ho trovato dei compagni molto gentili, tutti dai magazzinieri al presidente. Per la partita di Empoli ovviamente c’è un po’ di rammarico, perché comunque potevamo fare un punto, ma la testa alla prossima gara con l’Udinese.
La prima domanda è su Emil Audero e Ravaglia, sull’accoglienza per il giovane sloveno
Audero? È un ragazzo fantastico. Anche lui, come me, si è allenato con Buffon, c’è qualche storia che ci siamo raccontati su lui. Anche Ravaglia è fantastico e mi hanno accolto davvero bene. Qua ritrovo mister Michele con cui ho già lavorato a Parma e sicuro lui ha messo una buona parola per me, conosce che tipo di ragazzo sono, il mio potenziale, pregi e difetti.
Sampdoria, la parole di Martin Turk
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Sono un portiere forte in porta e nelle uscite basse, ma devo migliorare in quelle alte. Fino all’età di sei anni ballavo, poi a sette anni mio fratello mi ha convinto di provare con il calcio e da lì in poi è nato l’amore per questo sport, sono andato subito in porta. Ho fatto tutte le giovanili in Slovenia e tutte le nazionali fino all’Under 16. Poi mi ha preso il Parma, l’Under 17 e la Primavera. E già qui ho fatto le prima panchina in Serie A, contro l’Inter.
Poi il giovane portiere ha parlato dell’esperienza maturate fin qui e delle partite giocate.
L’anno scorso ho fatto tutta la Serie B, il 22 febbraio ho fatto il mio esordio a Pisa in un momento difficile, ma è andata bene. Da lì in poi ho fatto 10 partite in Serie B con il Parma e 10 in Serie C e in Coppa Italia con la Reggiana.
La Sampdoria è una questione di famiglia, come spiega Turk, poi c’è l’idolo Katanec e la voglia di giocare a Marassi.
In questi giorni ho scoperto che il papà di un mio compagno di scuola è un grandissimo tifoso della Sampdoria. Che si è fatto tanti chilometri per vedere la squadra in ritiro allenarsi. Comunque in Slovenia c’è anche mio padre che tifa Samp e ci sono tanti tifosi blucerchiati. Anche perché Srecko Katanec ha indossato questa maglia.
Mio papà? Proprio per Katanec, quando lui ha giocato qui, mio padre aveva 18 anni e poi anche lui giocava a calcio. Il Mio obiettivo? Esordire in Serie A, prima però c’è la salvezza. Devo ancora giocare a Marassi, tutti i miei amici mi hanno detto che è uno stadio storico e pieno di energia non vedo l’ora di vederlo.